La notizia è destinata ad avere, nelle prossime ore, un’eco assai ampia anche in provincia di Vercelli, dove l’azienda di cui parla
è leader degli appalti stradali ed edili con le Pubbliche Amministrazioni.
La Società Bertini Costruzioni srl di Alagna – Varallo Sesia è stata sottoposta alla misura della “amministrazione giudiziaria” da parte della “sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, presieduta dal giudice Fabio Roia”.
Così il Corriere, che ricostruisce i rapporti tra l’impresa valsesiana ed un operatore economico lombardo già condannato per ‘ndrangheta:
” Una storia che per gli inquirenti sarebbe iniziata come «capacità» di un grosso subappaltatore già condannato in passato per ‘ndrangheta (Pietro Paolo Portolesi) «di intimidire e condizionare l’attività della società» appaltatrice Bertini srl, «ma progressivamente accettata» da questo gruppo familiare di Alagna Valsesia (150 dipendenti e 38 milioni di fatturato) «probabilmente per una sorta di convenienza economica», fino ad «accettare e agevolare la Medi Opere srl» (cioè la società gestita di fatto da Portolesi) «sul piano della frequenza dei rapporti di natura commerciale fra le due imprese interessate»”.
In cosa consisterà, in concreto, il provvedimento?
Il Corriere della Sera così continua:
“Come già in altri casi sperimentati dal Tribunale milanese su richiesta del pm Paolo Storari e della pm Silvia Bonardi (e in questo caso anche su proposta della Dia-Direzione investigativa antimafia), l’invasività del provvedimento è volutamente contenuta perché i giudici Roia-Pontani-Tallarida non usano il “bazooka” del totale commissariamento dell’azienda, ma utilizzano lo strumento normativo dell’affiancamento ai vertici societari per 12 mesi di un commercialista (Cesare Meroni) e di un avvocato (Ilaria Ramoni) nominati dal Tribunale per «ri-legalizzare lo specifico settore dei rapporti con i fornitori»”.
Nelle prossime ore si saprà quali concrete conseguenze deriveranno per l’Impresa