Cresce l’attesa per l’apertura del Carnevale Storico Crescentinese 2025. L’Epifania segna, infatti, l’inizio ufficiale del periodo più pazzo dell’anno. La Città di Crescentino si risveglia con l’arrivo della befana e si appresta ad andare a dormire con gli amati Pifferi e Tamburi che suonano per le vie cittadine, scaldando gli animi e facendo battere il cuore.
La tradizione vuole, infatti, che al calar della sera del 6 gennaio da piazza Caretto parta la Pifferata a cui oltre ai Birichin parteciperanno la corte uscente, i componenti della Magnifica Confraternita delle Regine Pappette e dei Conti Tizzoni, i rappresentanti delle varie compagnie dei carri allegorici che sfileranno al corso mascherato in programma il 23 febbraio e tutto il popolo del carnevale.
Appuntamento alle 17 sotto al grande albero di Natale di piazza Caretto.
La passeggiata musicale, dopo aver percorso le principali vie del centro storico, terminerà al Teatro Comunale “Cinico Angelini” dove, alle 18, verranno presentati i personaggi 2025.
Una tradizione lunga cinque secoli quella del Carnevale Storico Crescentinese di cui si parla nei preziosi documenti conservati all’Archivio Storico comunale a partire dal 1529.
In quell’anno, un signorotto locale, tal Riccardo IV Tizzoni, che da tempo vessava la popolazione con soprusi ed angherie, oltre a nuovi pesanti balzelli, quali la tassa della molitura del grano, la tassa sul sale e la tassa sul transito nelle sue borgate, impose lo “ius primae noctis”, ovvero il diritto della prima notte, elargito agli antenati della Casata dal Serenissimo Imperatore Federico I° di Svevia, detto il Barbarossa, in premio dell’eroismo e coraggio dei Marchesi Tizzoni nella difesa dell’Impero.
In base a questo editto, tutte le giovani spose venivano scortate dalle guardie al castello dove erano costrette a trascorrere insieme al Tiranno le ore immediatamente seguenti il matrimonio.
Secondo la leggenda, nella notte tra il 14 e 15 febbraio 1529, intanto che il Paese, immerso nel sonno, attendeva di festeggiare gli ultimi giorni di carnevale, la figlia del mugnaio del Mulino Stella, fresca sposa che si trovava a Palazzo, tagliò la testa al Tiranno proprio mentre il popolo iniziava la rivolta richiamato dal suono della campana della torre civica.
La giovane sposa venne, quindi, assurta a simbolo di Crescentino col titolo di Regina Papetta.
Secondo gli studiosi locali il nome di Papetta le fu attribuito desumendolo dal frutto del mais da cui si ricava la farina per cucinare la polenta.
Durante l’appuntamento del 6 gennaio verrà anche svelato il manifesto d’autore e sarà consegnata la benemerenza di Ambasciatore del Carnevale che viene riconosciuta annualmente ad un crescentinese che negli anni si sia impegnato per dare lustro alla storica manifestazione.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli