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CONFCOMMERCIO PIEMONTE - Allarme desertificazione: in 12 anni sparite oltre 13mila imprese al dettaglio

Negli otto comuni capoluogo hanno chiuso oltre 3.200 esercizi e 967 bar. Aumentano i ristoranti e i servizi di alloggio nei centri storici

PiemonteOggi, Regione Piemonte

Tra il 2012 e il 2024, in Piemonte, sono sparite oltre 13 mila imprese del commercio al dettaglio (tra negozi e ambulanti) e 594 imprese dei servizi di ristorazione (ristoranti e bar), mentre sono aumentate di 437 unità le imprese della ricettività. Tale andamento si accompagna a quello degli sportelli bancari che tra il 2023 e il 2024 sono passati da 1.626 a 1.574, mentre i comuni serviti da banche sono passati da 440 a 422.

Nei soli otto comuni capoluogo di provincia hanno chiuso, negli ultimi 12 anni, oltre 3.200 esercizi al dettaglio in sede fissa (-25,35%), insieme a 967 bar (-26,65%), mentre sono aumentati i ristoranti (+723 unità, pari al +21,31%) e i servizi di alloggio (+122 unità, pari al 30,50%).

La riduzione nel commercio in sede fissa e nei bar interessa sia i centri storici sia le periferie, l’aumento dei ristoranti e dei servizi di alloggio riguarda l’intero territorio comunale.

Demografia d’Impresa negli otto capoluoghi di provincia del Piemonte – Variazioni 2012-2024 (valori assoluti)

Centri Storico    No Centri Storici    Totale

Commercio in sede fissa              –1.235              –1.991     -3.226

Servizi di alloggio                               27                    95          122

Ristoranti                                          303                  420         723

Bar                                                      -318                -649         -967

Elaborazioni Confcommercio Piemonte su Ufficio Studi Confcommercio    

Tra i settori merceologici, nei centri storici dei capoluoghi piemontesi si riducono le attività tradizionali e, con una certa sorpresa, i negozi di computer e telefonia (che però aumentano al di fuori dei centri storici):

carburanti -47,83%

libri, edicole, giocattoli, articoli sportivi -43,49%

ferramenta, mobili, tessile, tappeti, forniture elettriche -33,33%

abbigliamento, calzature, gioiellerie, ottica, articoli profumeria, fiori e piante, piccoli animali domestici, mobili per ufficio -29,47%

bar -26,32%

prodotti alimentari e bevande (frutta, verdura, carni, pesce, pane, ecc.) -21,80%

esercizi non specializzati alimentari e non (supermercati, discount, grandi magazzini) -10,48%

tabacchi -2,90%

computer e telefonia -1,02%

Aumentano i servizi

farmacie +0,81%

attività di alloggio (+9,39%), al cui interno si registra una diminuzione degli alberghi (-4,55% nei centri storici, +8,27% al di fuori dei centri storici) e un incremento del +45,07% delle altre forme di alloggio (case vacanze, affittacamere, bed and breakfast, residence)

ristoranti +25,55%

Secondo Giuliano Viglione, Presidente di Confcommercio Piemonte “è in atto un gravissimo fenomeno di desertificazione commerciale che interessa l’intero territorio piemontese, a partire dai piccoli centri fino ai maggiori poli commerciali urbani, per i quali si sta prefigurando una situazione di depauperamento economico e sociale che, aggravato dalla riduzione del numero di sportelli bancari, rischia di trasformarsi in un vero e proprio declino delle città, minacciando vivibilità, sicurezza e coesione sociale”.

Contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale è uno degli obiettivi del progetto CITIES di Confcommercio nazionale, cui hanno aderito anche le Ascom Confcommercio piemontesi.

L’obiettivo è migliorare i centri urbani e rafforzare le economie di prossimità, promuovendo il ruolo del terziario di mercato nell’ambito di un nuovo modello di sviluppo urbano basato su sostenibilità, comunità e identità.

In sintesi, le proposte di Confcommercio sono mirate alla rigenerazione dello spazio pubblico e dei quartieri, alla mobilità e logistica sostenibili al servizio della prossimità, alla realizzazione di patti locali per la riapertura dei negozi sfitti, alla gestione partecipata e collettiva delle città e all’utilizzo di tecnologie digitali per rendere più competitivo il commercio locale.

Il fenomeno della desertificazione commerciale – sottolinea Viglioneva contrastato a livello regionale con una strategia articolata e supportata da risorse economiche continuative e adeguate, a partire dalle misure di politica attiva, quali ad esempio i distretti urbani e i distretti diffusi del commercio, da una urgente riforma della normativa commerciale e urbanistica risalente al lontano 1999, oltre che dalla prosecuzione di politiche di sviluppo turistico che rendano sempre più attrattivo il territorio piemontese”.

Conclude il Presidente: “Attenzione particolare dovrà essere riservata ai temi della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica delle imprese e dei territori. In quest’ultimo ambito le Ascom Confcommercio del Piemonte hanno attivato un servizio di analisi dei flussi pedonali e delle dinamiche commerciali nelle vie del commercio dei centri urbani, attraverso l’uso dei Big Data e dell’Urban Analytics, con l’obiettivo di contribuire alla programmazione degli eventi e delle campagne di marketing, al miglioramento dell’accessibilità dei luoghi e all’ottimizzazione degli interventi di arredo urbano”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Economia