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COMUNITÀ EBRAICA DI VERCELLI – L’antico Aron e i documenti dell’Archivio storico in mostra al MEIS di Ferrara          

La mostra racconta l’ebraismo italiano attraverso progetti architettonici, oggetti familiari, prestiti prestigiosi e preziosi documenti da archivi statali e privati

Vercelli Città

Grande occasione per la Comunità Ebraica di Vercelli, presente a Ferrara, presso il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara-MEIS per la mostra Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto.

L’esposizione, inaugurata il 19 aprile alla presenza delle autorità italiane e di tanti illustri ospiti, è aperta dal 20 aprile al 17 settembre 2023 e racconta l’ebraismo italiano attraverso progetti architettonici, oggetti familiari, prestiti prestigiosi e preziosi documenti da archivi statali e privati.

Tra le opere esposte il posto d’onore è dedicato all’Aron ha-Qodesh di Vercelli, armadio sacro per i rotoli della Torah prodotto in area piemontese nel Seicento e appartenente alla Comunità Ebraica di Vercelli.

L’armadio sacro ha già fatto parlare di sé in passato: collocato per anni all’interno della Sinagoga di Vercelli è stato recuperato e restaurato dalla Presidente Rossella Treves e dall’arch. Paola Valentini in stretta collaborazione con la Soprintendenza competente, nel 2020.

In piena pandemia la Comunità si è infatti prodigata per reperire i fondi necessari e portare avanti un restauro tanto importante quanto impegnativo.

L’iniziativa ha raggiunto il successo sperato grazie ai contributi concessi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e alla Fondazione Compagnia di San Paolo. Fondazioni bancarie che hanno creduto e investito nel recupero della preziosa opera, realizzata quando ancora era lontana l’Emancipazione degli ebrei raggiunta solo con le norme statutarie del 1848.

Proprio il Direttore del MEIS rav Amedeo Spagnoletto parlò a Vercelli dell’evoluzione degli armadi sacri sinagogali nell’estate del 2021, momento in cui il restauro dell’Aron fu ufficialmente presentato al pubblico con una concerti ed una serie di eventi dedicati alle restituzioni della storia vercellese, poi confluite, tra 2022 e 2023 nel progetto Ogni giorno è Memoria ancora in corso.

Un po’ come la mostra al MEIS, la Comunità sta infatti intrecciando opere, documenti, storie e suggestioni del passato al fine di valorizzare una memoria che rischia di essere dimenticata ma capace comunque di attirare grandi attenzioni.

Ne è una testimonianza proprio la mostra di Ferrara che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, prestigioso premio di rappresentanza, gode del sostegno del Ministero della Cultura, Ente Fondatore del MEIS di cui Presidente è Dario Disegni; degli Enti Partecipanti Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dell’Ente Sostenitore Intesa Sanpaolo.

La mostra è inoltre patrocinata dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e della Comunità Ebraica di Ferrara  e realizzata con il contributo della Fondazione Guglielmo De Lévy, TPER, Hera, CoopAlleanza 3.0, AVIS e Fondazione Bottari Lattes.

Un dispiego di forze e risorse esplicativo del valore scientifico dell’esposizione per la quale sono state richieste le testimonianze vercellesi.

Non solo l’Aron è infatti protagonista a Ferrara: sono stati prestati anche alcuni importanti documenti provenienti dall’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Vercelli, ancora poco conosciuto agli studiosi.

Tra i documenti esposti vi è un disegno ad acquerello della ricca decorazione di una parete della Sinagoga di Vercelli realizzato nella seconda metà del XIX secolo, momento in cui si stavano perfezionando le progettualità per la costruzione del Tempio.

A ricordo della lunga vicenda che si concluse con l’inaugurazione della Sinagoga di Vercelli nel settembre del 1878, la mostra espone anche il ritratto di Marco Treves, architetto ebreo di Vercelli che per primo è stato interpellato per la progettazione del Tempio. Treves, seppur impegnato a livello nazionale e internazionale, è stato fortemente legato a Vercelli, luogo dove risiedeva la sua famiglia. Nello specifico, nel 1825, Salomon Treves acquistò dalla famiglia Olgiati la residenza signorile che ancora oggi si trova a pochi passi dalla Sinagoga e dall’Asilo Levi, la Casagranda della famiglia nobiliare che si trasferì in città nella seconda metà del Quattrocento.

Insieme ai documenti riguardanti Vercelli, tra i quali vi sono anche i disegni a china e acquerello per la realizzazione dei candelabri, sono stati prestati ed esposti a Ferrara documenti storici della Sinagoga a Biella, Sezione della Comunità vercellese insieme a Novara e al V.C.O., riguardanti la realizzazione di una carrozza per il trasporto funebre e datati al 1884.

Spaccati dunque di vita sinagogale ma anche familiare capaci di raccontare il nostro territorio e restituire la memoria dell’ebraismo piemontese.

 

Redazione di Vercelli

 

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