Il Centro Studi Vercellae – Gruppo Archeologico Piemonte Orientale comunica dell’avvenuta individuazione e scoperta di resti architettonici riconducibili a un ponte e/o bastioni difensivi di epoca medievale situati nell’alveo del fiume Sesia, presso Vercelli.
Al Centro risulta che Ministero e Soprintendenza, a seguito della loro segnalazione, si siano già attivati ai fini di controllo e tutela dell’area interessata, ed è stato effettuato un sopraluogo (il sito è su terreno demaniale).
Di seguito la lettera inviata agli organi di competenza e la risposta da parte della Segreteria Particolare del Ministro della Cultura.
Alla Spett.le Segreteria dell’On.le Ministro D. Franceschini,
mbac-udcm@mailcert.beniculturali.it
Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale ABAP Servizio II – Scavi e tutela del patrimonio archeologico
mabac-dg-abap.servizio2@mailcert.beniculturali.it
Ai Gruppi Archeologici d’Italia, via Contessa di Bertinoro n.6
segreteria.gai@gmail.com
segreteria@gruppiarcheologici.org
Alla Spett.le Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo di Antichità Egizie.
Piazza San Giovanni n°2, Torino.
sabap-to@beniculturali.it
sabap-no@beniculturali.it
Allo Spett.le Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, via XX Settembre n°88, 10122, Torino
tpctonu@carabinieri.it
Allo Spett.le Settore Tecnico Regionale -Biella e Vercelli tecnico.regionale.BI_VC@regione.piemonte.it
Oggetto: Individuazione e scoperta di elementi architettonici probabilmente attribuibili ad un ponte e/o a bastioni difensivi medievali e post-medievali
Luogo: Vercelli, alveo del fiume Sesia, Coordinate 45°18’46.4″N 8°26’30.7″E (verso direzione Sud-Est)
Nell’alveo del fiume Sesia, a Vercelli, in zona sud prospicente alla frazione Cappuccini, sono stati individuati dei cospicui e molteplici avanzi architettonici pertinenti a un ponte (probabilmente medievale con recuperi di materiale romano) e a bastioni difensivi di età medievale e post-medievale.
Altri resti emergono o vengono interrati dalle secche o straripamenti delle acque del fiume, a seconda dei periodi di siccità o di piogge abbondanti. Sull’argine sinistro del fiume sono individuabili innumerevoli laterizi disuniti dalla forza delle acque.
L’azione dell’acqua fa emergere, a seconda dei momenti, resti riconducibili a parapetti e camminamenti delle parti in elevato della struttura composta di laterizi, ciottoli in pietra legati con pali di legno fossilizzati nel tempo.
Su una parte di un parapetto è visibile il beccatello esterno alla tessitura muraria. Su altri reperti più a sud sono riscontrabili segni di un forte incendio che ha compromesso la linearità di alcuni mattoni, deformati dal calore, e presentanti una colorazione brunastra. Potrebbero essere le prove dell’incendio provocato dalle truppe francesi durante l’assedio di Vercelli del XVII secolo.
I resti presentano anche embrici di età romana e sesquipedali dal modulo riconducibile al periodo romano. È possibile che tali resti siano stati reimpiegati da opere precedenti durante la costruzione del ponte, probabilmente avvenuta in età medievale e non è da escludere l’esistenza vicinale o sotterranea di strutture di età romana dalle quali furono recuperati tali elementi.
Molti degli elementi sono disposti lungo una linea di circa 150 metri, posizionata in diagonale rispetto all’asse del fiume. La linearità diagonale e non trasversale può essere riconducibile ad una modificazione del corso del fiume Sesia (o del Cervo ivi transitante precedentemente al Seicento, prima della deviazione ad opera dell’Ing. Vittozzi avvenuta nei primi anni del Seicento), o ad un trascinamento dei resti in modo asimmetrico. Una parte di tali resti, quelli più a Nord, non presentano segni visibili di bruciature e possono essere attribuibili ai bastioni difensivi con camminamenti e parapetti. Altri reperti, più a Sud Est, presentano notevoli segni di bruciature e un gruppo di murature presenta uno svaso a V arcuata. Probabilmente sono riconducibili al ponte.
Gli eventi dell’incendio e della battaglia sono riportati nel libro “L’occupazione spagnola di Vercelli (1638-1659)” di Ernesto Gorini, pag 21: “La sola Sesia separava la città assediata dall’armata del cardinale Vallette [generale dell’armata francese]; la sua vicinanza e l’arrivo del soccorso determinarono il governatore di tentare una sortita.
Vivamente si combatté senza potere sloggiar gli spagnuoli dal cammino coperto.
Il tentativo che fece il cardinale la Vallette per abbruciare il ponte del nemico sulla Sesia, non avendo riescito, si pensò di cacciali dalla piccola isola formata dal fiume in faccia a Vercelli.”
Alleghiamo foto satellitare, foto di antica carta dal titolo “Pianta dell’assedio di Vercelli del 1638 (Archivio Gorini)”, e alcune foto scattate nell’aprile 2022 dei resti.
Sollecitiamo immediati interventi di tutela in particolare in relazione alla prevista imminente pulizia dell’alveo dei fiumi regionali, tra cui il Sesia, cosa che potrebbe portare alla distruzione dei resti.
Distinti Saluti
Vercelli, 19/05/2022
Centro Studi “Vercellae”
Dario Gaviglio
Gianni Calciati
Patrizia Perazzo
Gian Franco Ricolfi
Risposta della Segreteria Particolare del Ministro della Cultura
Gentilissimi, a seguito della vostra segnalazione, la competente Soprintendenza per le province di Biella, Novara Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli ha effettuato un sopralluogo il 30 maggio scorso nel punto da voi indicato lungo l’alveo del fiume Sesia e, dopo aver constatato la presenza delle strutture murarie, ne ha dato comunicazione al Comune di Vercelli e all’Autorità di Bacino, trattandosi di ritrovamenti in area demaniale e, quindi, vincolati ex lege.
I nostri funzionari informano, altresì, che pianificheranno una campagna di rilievo e studio delle murature e del sito che, per al momento, sono di incerta interpretazione.
Per gli sviluppi futuri, pertanto, vi invitiamo a rivolgervi direttamente alla Soprintendenza. Ringraziandovi per la segnalazione, da parte di questa Segreteria vogliate gradire i più cordiali saluti.
La Segreteria Particolare del Ministro
Redazione di Vercelli