L’inceneritore di A2A in Cavaglià è morto e sepolto.
Anzi, incenerito dalla Provincia di Biella, responsabile dell’Autorizzazione (negata) ambientale.
Salvo possibili ricorsi al Tar che
– a leggere l’Atto che si raggiunge cliccando qui in originale –
paiono in qualche modo messi nel conto: si tratta di un provvedimento curato in ogni minimo dettaglio, sicchè non sarebbe comunque facile aggredirlo.
Arriva, dunque, la parola “fine” di una storia che purtroppo ben si conosce e che in altri contesti (ad esempio l’impianto per la produzione di pallet accatastati in cortile di Iren – Asm spa a Vercelli) ha avuto altri esiti.
Un Atto, quello pubblicato ieri dalla Provincia di Biella, che merita la pazienza di essere tutto letto, anche per immaginare quanto travaglio l’abbia preceduto.
Comunque, tutto è bene quel che finisce bene.