Percorsi diversi, motivazioni differenti, ma stessi impegno, tenacia e passione messi al servizio di un unico grande obiettivo: il cambiamento positivo.
Sono le otto realtà candidate alla XVI edizione del “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno”, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore composto da numerose organizzazioni sociali di Casale Monferrato (Al), dall’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e dal Comune monferrino dove, il prossimo 2 dicembre, si terrà la cerimonia conclusiva, al termine della quinta edizione del Festival della virtù civica.
«Sedici anni. La storia del Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno” comincia a essere lunga. Ed è una storia che s’intreccia con quella del Paese, con i problemi che l’attanagliano, con i processi d’innovazione che l’attraversano, con le speranze e le risposte che sa esprimere in maniera spesso inaspettata. Siamo orgogliosi, insieme a tutto il gruppo che anima questa esperienza, di celebrare un traguardo tanto significativo: abbiamo mantenuto l’impegno gli scorsi anni, durante gli autunni in epoca Covid, ci apprestiamo a vivere l’edizione 2022 consapevoli del valore ancora più forte che la solidarietà, l’impegno civico, la tutela della legalità e dell’ambiente assumono nella fase di forte disorientamento che stiamo attraversando», dicono i coordinatori Marco Fratoddi e Vittorio Giordano.
Le otto figure selezionate in questa XVI edizione sono emblematiche della voglia concreta di lasciare un segno positivo e sono particolarmente significative in questo momento storico.
Gli ultimi tre anni sono stati dirompenti: hanno travolto programmi e modificato la scala delle priorità, ma anche smosso coscienze e aperto al cambiamento.
Le otto storie, provenienti da diversi ambiti della ricerca, della società civile, dell’impresa e delle istituzioni, sono la fotografia dell’Italia che si rimbocca le maniche e ci prova, per il bene comune, un faro a cui fare riferimento perché ci aiutano a guardare al futuro con fiducia e speranza.
Le hanno selezionate Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato Organizzatore di Casale Monferrato (AL), partendo dalle trenta candidature avanzate dalla giuria preliminare composta da giornalisti, esperti ed esponenti di organizzazioni sociali di tutta Italia.
Per gli otto candidati chiunque potrà esprimere la propria preferenza fino alla mezzanotte di domenica 27 novembre tramite il modulo on-line sul sito www.premioluisaminazzi.it, dove le storie dei protagonisti sono raccontate.
Si tratta di Anna Cogo, Valentina Fiore, Anna Maria Moschetti, Iris cooperativa agricola, Renato Nitti, CERossini, Comitato spontaneo Pac Libero, Toni Farina.
Ci sarà modo per conoscerli meglio durante il Festival della Virtù Civica che si terrà sempre a Casale Monferrato nella settimana dal 27 novembre al 2 dicembre, quando è prevista la cerimonia conclusiva del Premio intitolato a Luisa Minazzi, direttrice didattica della scuola primaria di Casale Monferrato che oggi porta il suo nome, attivista, assessore all’ecologia della sua città, che si è battuta in prima persona per i diritti delle persone esposte all’amianto, prima di cadere vittima del mesotelioma a soli 57 anni.
«L’assegnazione di questo riconoscimento – aggiungono i coordinatori – ci permette di accendere i riflettori su persone e realtà positive e ispiranti. Per questo, ancora una volta, vi chiediamo di salire a bordo di questa iniziativa, di diventarne artefici: diffondere queste storie, promuoverne il valore esemplare significa amplificare le potenzialità di cambiamento che contengono».
Tutte le informazioni sono su www.premioluisaminazzi.it e www.festivalvirtucivica.it
Il premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno
Luisa Minazzi, cittadina di Casale Monferrato, è stata direttrice didattica, attivista, assessore all’ecologia della sua città, battendosi in prima persona per i diritti delle persone esposte all’amianto, prima di cadere vittima del mesotelioma a soli 57 anni.
Il premio si articola in quattro fasi.
Nomination.
La giuria preliminare, composta da: Rosy Battaglia (Cittadini Reattivi), Stefano Ciafani (Legambiente), Daniela Ciaffi (Labsus), Domenico Iannacone (giornalista), Francesco Loiacono (La Nuova Ecologia), Toni Mira (giornalista), Letizia Palmisano (giornalista), Monica
Voto popolare. Entro domenica 27 novembre.
1 Dal sito www.premioluisaminazzi.it attraverso il modulo on-line;
2 I lettori del mensile “La Nuova Ecologia” trovano nei numeri di ottobre e novembre una scheda cartacea da rispedire compilata alla sede del Premio (fa fede il timbro postale d’invio oppure il ricevimento dell’email con il file scansionato all’indirizzo segreteria@premioluisaminazzi.it);
Premiazione.
Si terrà venerdì 2 dicembre (ore 16.30) a Casale Monferrato, in conclusione del Festival della virtù civica (anche in streaming).
INFO:
segreteria@premioluisaminazzi.it, segreteria@festivalvirtucivica.it
www.festivalvirtucivica.it
www.premioluisaminazzi.it
Facebook @premioluisaminazzi
I candidati al Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno
Anna Cogo Thiene (VI), 1975 Aiutare le aziende ad adottare un paradigma rigenerativo oltre il profitto, in un ecosistema dove tutto è connesso e in cui le nostre azioni incidono sulla qualità dell’ambiente.
Questa idea guida Anna Cogo, 47 anni, multinational engagement manager di B Lab, ente no profit che ha creato un autentico movimento globale di aziende e un protocollo di misurazione che consente di capire in maniera chiara se una azienda è o non è sostenibile.
Attualmente il movimento comprende più di 5.500 aziende in 85 Paesi.
In Italia le B Corp sono più di 180.
Si occupa di innovazione per la sostenibilità dal 2002, ha consolidato la sua esperienza in pratiche di business rigenerativi.
Nel 2015 ha fatto parte del gruppo di lavoro del Senato per l’introduzione della legislazione sulle società benefit.
Comitato spontaneo Pac Libero Roma, 2017 Un comitato spontaneo di cittadini è riuscito a riportare all’attenzione pubblica il Parco archeologico di Centocelle, area di 126 ettari alla periferia sud-est di Roma dalle particolari caratteristiche storico-ambientali come le tre antiche ville romane, attualmente interrate, fruibile attualmente solo in minima parte.
Il comitato Pac Libero vuole impedire che diventi una discarica a cielo aperto.
I rifiuti contaminano già le falde acquifere e si è anche parlato di terra dei fuochi romana.
Intanto, mentre continua l’impegno per coinvolgere i cittadini nelle attività di pulizia localizzata, sono stati aperti accessi fino ad ora tenuti chiusi.
Il Parco è sempre più vissuto, la percezione di un luogo malsano sta cambiando ed è cresciuto il controllo sociale che riduce gli usi illeciti del Pac.
Valentina Fiore Palermo, 1977 Dopo un periodo di volontariato, Valentina Fiore diventa responsabile amministrativo della cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra.
Inizia a lavorare al progetto di costituzione di un consorzio tra le cooperative di Libera Terra.
Nel 2008 diventa direttore del Consorzio Libera Terra Mediterraneo, promosso da Libera, che ha come obiettivo quello di restituire dignità, valore e bellezza ai territori sottratti alle mafie, attraverso il recupero sociale e produttivo dei beni, restituendo la dignità del lavoro ai cittadini, rispettando ambiente e persone.
Propone un sistema economico virtuoso e sostenibile, attento a legalità, giustizia sociale e mercato.
Oggi il Consorzio coordina le attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti biologici di qualità a marchio Libera Terra.
Toni Farina Torino, 1953 Si è occupato di comunicazione per il settore Parchi naturali della Regione Piemonte.
È stato redattore di Piemonte Parchi. Esponente di Mountain Wilderness, fa parte della Ctam del Cai Piemonte Liguria Valle d’Aosta.
Fa parte del consiglio direttivo del Parco nazionale Gran Paradiso. Ha proposto di istituire una “Montagna sacra” per il Gran Paradiso nell’anno del centenario del primo parco naturale italiano: un progetto pensato per creare consapevolezza del limite.
Chi aderisce si impegna ad astenersi dal salire sulla cima della montagna individuata come sacra per la natura.
Nessuna regola formale, nessuna imposizione, solo una libera condivisione.
Una nuova forma di fruizione del Parco Gran Paradiso e più in generale della montagna e degli ambienti naturali.
Anna Maria Moschetti Palagiano (Ta), 1956 Medico pediatra è responsabile per le malattie dei bambini legate all’inquinamento per l’Associazione Culturale Pediatri (ACP) sezione di Puglia e Basilicata e fa parte del Comitato Scientifico Nazionale Ambiente della Federazione Italiana Medici Pediatri ( FIMP ).
È Presidente della Commissione per l’Ambiente dell’Ordine dei Medici di Taranto,città definita nel 2022 dall’Onu “zona di sacrificio”, perché l’Impianto Siderurgico , che è il più grande d’Europa “ha compromesso la salute delle persone e violato i diritti umani per decenni scaricando grandi volumi di inquinanti atmosferici tossici.
I residenti nelle vicinanze soffrono di elevati livelli di malattie respiratorie, malattie cardiache, cancro, disturbi neurologici debilitanti e mortalità prematura” l’ONU dice che ““La continua esistenza di zone di sacrificio è una macchia sulla coscienza collettiva dell’umanità”.
Annamaria Moschetti fa parte anche dell’associazione di Ecodermatologia, che si impegna a favorire lo sviluppo di formulazioni attente all’ambiente, valutare l’impatto ambientale dei cosmetici, supportare le aziende eco-friendly nel ciclo del prodotto, studiare gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento sulla pelle.
Iris cooperativa agricola Calvatone (Cr), 1978 Iris cooperativa agricola nasce come proprietà collettiva per coltivare biologico, creare lavoro per donne e persone svantaggiate, sviluppare un rapporto diretto con il consumatore, promuovere la cultura contadina.
L’idea originale risale al 1978: nove giovani iniziarono a lavorare insieme nella pianura cremonese per produrre prodotti sani, senza l’uso di sostanze chimiche, seguendo l’insegnamento dei loro padri braccianti, muratori, mungitori, manovali e artigiani.
Iris cresce e il rapporto con i consumatori consente la diffusione dei Gruppi di acquisto solidale.
Nel 2005 la cooperativa decide di rilevare il pastificio con cui lavorava ormai da anni radicandosi nel territorio ma anche con soci in Italia e all’estero, portatori di ricchezza e solidità ai principi etici e di economia solidale.
Renato Nitti Bari, 1968 l Procuratore della Repubblica di Trani, esperto di reati am-bientali, Renato Nitti ha condotto alcune delle principali inchieste giudiziarie che hanno coinvolto grandi ditte di smaltimento di rifiuti.
Ha rivelato la difficoltà a individuare le “merci a rischio” a causa dei controlli doganali, spesso solo formali.
Pertanto, una quantità indeterminata di rifiuti di vario genere (polietilene, plastica, prodotti ferrosi, rame) viaggia all’interno del nostro Paese in assenza di controlli effettivi.
Per contrastare questo sistema permeabile, ha proposto un controllo sui materiali attivando una visione circolare dello smaltimento dei rifiuti.
Nitti è stato consulente della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlati.
CERossini Pesaro-Urbino, 2022
Prima comunità energetica rinnovabile della Regione Marche promossa dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Montelabbate, circa 7.000 abitanti nella provincia di Pesaro e Urbino. Il progetto si propone di creare una coalizione di utenti con lo scopo di autoprodurre, consumare e gestire energia.
La “CERossini” è alimentata da un impianto fotovoltaico da 15 kW situato sul tetto dell’Istituto scolastico “G. Rossini”, socio prosumer, ossia che produce e autoconsuma l’energia rinnovabile.
L’impianto, che fornisce energia alla scuola, alimenterà le utenze di sei abitazioni residenziali e due attività commerciali.
La Cer è anche una soluzione per arginare l’incremento del costo dell’energia, che sta mettendo a serio rischio l’economia di molti Comuni, delle famiglie e delle piccole e medie imprese.
Redazione di Vercelli