Prosegue anche quest’anno il progetto Gli Imperdibili del Museo Civico, l’iniziativa che ha l’obiettivo di valorizzare le opere più significative della Pinacoteca, corredandole di brevi pannelli didattici in italiano e inglese ed elementi grafici che permettano di identificarle facilmente.
« Nonostante l’ultimo biennio abbia visto periodi di chiusura al pubblico o forti limitazioni a causa della pandemia – ha ricordato l’assessore Gigliola Fracchia – , il Museo Civico di Casale Monferrato non si è fermato e ha portato avanti importanti progetti di valorizzazione; tra cui proprio Gli Imperdibili, che quest’anno vedono protagonisti due figure chiave per la storia della città e delle collezioni: Clara Leardi e Carlo Vidua».
Se nel 2019 anno era toccato ai Vasi di gerani di Angelo Morbelli e alla Battaglia degli Albigesi di Pietro Francesco Guala, e nel 2020 il riallestimento aveva interessato l’Autoritratto di Nicolò Musso, la scultura di inizio cinquecento di Sant’Antonio e il “trittico” risorgimentale di Garibaldi, Vittorio Emanuele II e Cavour, per questo inizio 2022 il Museo ha ritenuto di valorizzare i busti marmorei di Clara Leardi e di Carlo Vidua.
La contessa Leardi ha ricoperto un ruolo fondamentale nella storia della città durante l’Ottocento: con la redazione del suo testamento dispose che il Comune di Casale Monferrato ricevesse in legato il palazzo di famiglia, con lo scopo di fondare un istituto con convitto a beneficio delle classi meno agiate e, nello stesso palazzo, un museo civico aperto al pubblico, il primo della città.
Il nipote Carlo Vidua, invece, è stato un esploratore e letterato che ha raccolto in giro per il mondo una preziosa ed eterogenea collezione di oggetti, ora esposti al piano ipogeo del Museo, che costituiscono il nucleo fondamentale del museo pensato da Clara.
Un particolare ruolo in questo progetto museografico de Gli Imperdibili lo rivestono i colori: colori pieni, in armonia con l’ambiente e l’opera, che permettono di valorizzare al meglio il ricco patrimonio museale di Casale Monferrato.
Oltre alle due sculture, anche la scala d’ingresso del Museo è stata riqualificata con un pannello a tinte vivaci che darà il benvenuto ai visitatori.
La Pinacoteca in questo modo si rinnova attraverso modalità espositive che permetteranno al visitatore di individuare le opere più importanti della collezione e creare un ideale percorso di visita scandito attraverso l’approfondimento delle opere “imperdibili” del Museo.
Per dar modo di apprezzare meglio l’iniziativa, è in calendario per sabato 29 gennaio, alle ore 17,00, una visita guidata dedicata agli ultimi due “Imperdibili”.
Costo del biglietto: € 2,60 a persona. Gratuità per Abbonamento Musei e Tessera Momu. Non è necessaria la prenotazione, ma l’ingresso è consentito con green pass rafforzato e mascherina.
Le opere Imperdibili
Ritratto di Clara Cocconito Leardi, 1866 – realizzato da Gaspare Galeazzi (Mede Lomellina 1802- Casale Monferrato 1883) – marmo, proveniente dall’Ente Municipale Leardi
Clara Leardi dei conti di Terzo rese possibile l’avvio dell’Ente Leardi mediante il dono al Comune di Casale delle raccolte di Carlo Vidua, in esecuzione delle volontà del figlio da cui le aveva ereditate nel 1846 e che già aveva manifestato l’intenzione di assicurarne il perpetuo godimento pubblico, e di una rendita di 250.000 lire annue finalizzata all’istituzione di un convitto di insegnamento prevalentemente rivolto all’avviamento al lavoro delle classi disagiate.
Precisione e accuratezza di fattura del busto denotano l’esperienza di Gaspare Galeazzi come incisore e medaglista.
Ritratto di Carlo Vidua di Conzano, 1836-38 circa – realizzato da Abbondio Sangiorgio (Milano 1798-1879) – marmo, proveniente dall’Ente Municipale Leardi
Il busto fu commissionato a Sangiorgio dalla sorella del conte Vidua, Luigia, che alla morte del padre Pio aveva ereditato le collezioni di Carlo e intrapreso il progetto di un riordino museale del materiale raccolto dal fratello. L’esecuzione del marmo è da collocarsi tra il 1836 e il 1838, anno di morte di Luigia. Posteriori sono la base lignea e la relativa iscrizione, probabilmente realizzati tra il 1838 e il 1846 per volere del successivo erede Luigi Leardi, con l’intenzione di uniformare l’aspetto del busto di Carlo a quello di Luigia.
Redazione di Vercelli