Conoscere la Mafia per contrastarla.
Con questo scopo è nata la giornata che ha coinvolto gli studenti del Liceo Ferrari di Borgosesia nell’evento “Canta contro la Mafia”, tenutosi al Teatro Pro loco di Borgosesia.
Per la prima volta nel vercellese, è stato realizzato un evento dal taglio culturale e musicale ideato, organizzato e diretto dalla professoressa Viviana Finotti, referente d’istituto di educazione alla legalità e alla salute del Liceo Ferrari di Borgosesia.
“L’idea è nata da una specifica richiesta da parte di alcune docenti che le hanno chiesto di organizzare un incontro formativo rivolto agli studenti che parlasse della lotta contro la Mafia – spiega Finotti – , sensibilizzandoli sul tema e facendoli riflettere sui fatti di cronaca avvenuti in passato, come ad esempio la strage di Capaci e la morte di Peppino Impastato”.
La professoressa Finotti ha accolto la richiesta delle docenti e ha organizzato interamente l’evento, con l’appoggio della scuola e del Dirigente Scolastico.
La docente ha curato l’evento in ogni minimo dettaglio, provvedendo a tutta la gestione e organizzazione (scelta della location, dei relatori, degli ospiti, del programma della mattinata etc) in accordo con l’istituto scolastico.
Il Dirigente Scolastico, professor Mauro Faina, ha fin da subito approvato e affidato la gestione dell’evento alla docente che da mesi si è occupata dell’organizzazione, ottenendo il supporto degli studenti nella realizzazione della locandina, nella preparazione delle domande ai relatori e nella supervisione di monologhi sulle stragi di mafia interpretate da alcuni alunni che frequentano il corso di teatro organizzato dalla scuola.
La professoressa ritiene che i giovani d’oggi debbano essere informati sull’impegno che numerose associazioni stanno svolgendo contro la mafia e ha pensato ad un connubio perfetto di abbracciare cultura e musica in un unico evento. Tra un intervento e l’altro del relatore Ryan Coretta referente provinciale dell’ass. Libera della sede di Novara, sulla mafia del Nord e Sud Italia e il ruolo della donna del boss, si alternavano esibizioni dal vivo della cantautrice Cance e della rapper Sugar che hanno interpretato alcune canzoni del nostro repertorio musicale italiano, tra cui “Cuore” di Jovanotti, “Per la bandiera” degli Stadio, “Signor Tenente” di Giorgio Faletti e alcuni loro inediti di cui erano state vincitrici al concorso canoro dell’Ass. Musica Contro le Mafie. Cance nel 2019 è stata vincitrice con il singolo “Conosci?” il premio under 35 in Musica Contro le Mafie; Sugar aveva ricevuto in passato una menzione speciale in Musica Contro le Mafie con l’inedito “Regarde-moi”.
La giornata è partita con la visione di un documentario che parlava della Strage di Capaci.
Poi c’è stato spazio per il dibattito e le esibizioni canore delle artiste Cance e Sugar.
“Momento ricco di spunti e riflessioni – illustra Finotti – . Sono stati trattati diversi temi come a esempio il ruolo della donna del boss. Le canzoni sono state utili a trasmettere emozioni e a rendere la cosa ancora più intensa. Tra un brano e l’altro non sono mancate le domande dei ragazzi”.
Un evento che ha coinvolto anche l’Associazione Musica contro le Mafie il cui presidente Gennaro De Rosa dichiara:
“Da anni la nostra Associazione si occupa di diffondere buone idee e buone prassi attraverso la musica e l’arte in generale. Il premio Music for Change nasce 14 anni fa a Casalecchio di Reno. Iniziammo lì con un piccolo contest e poi dopo due anni tornammo a Sud, in Calabria, e una volta tornati a casa tutto, paradossalmente, assunse e sviluppò una vocazione nazionale e europea. Ci occupiamo di formazione nelle scuole, di progetti di rigenerazione urbana e tanto altro ma la nostra attività principale è “Music for Change”, un premio che mette in equilibrio capacità artistiche e desiderio di riscatto. È uno strumento culturale nel quale si rispecchiano concretamente i valori espressi nell’articolo 3 della Costituzione. Crediamo fortemente nel potere del cambiamento come grande opportunità per l’uomo di poter vivere più vite in una sola. Nell’ultima edizione si sono iscritti al premio più di 800 artisti e in questo periodo sono aperte le iscrizioni per la 14^ edizione”.
Importante l’impegno sociale come sottolinea De Rosa:
“Giriamo moltissimo per le scuole di tutta Italia per incontri, progetti più approfonditi e tanto altro. In ogni incontro ci sono ospiti e artisti differenti che incontrano i ragazzi. L’incontro di Borgosesia, nonostante io lo abbia vissuto a distanza in collegamento streaming è sicuramente un seme importante in una parte d’Italia che deve costruire consapevolezza del livello di infiltrazione delle Mafie al Nord che sparano meno ma sono sempre più forti. Le Mafie sono presenti nel Nord Italia da oltre 50 anni. Nessuna Regione può ritenersi esente. Non ci si può e deve stupire di questo dato”.
I giovani sono da sensibilizzare; queste le conclusioni del presidente De Rosa:
“Tantissimi giovani, dopo essere entrati in contatto con la nostra realtà, si sono avvicinati all’impegno civile, alla cittadinanza attiva e alla resistenza antimafia; cose che ognuno di noi può fare nel suo piccolo attraverso le sue scelte quotidiane. C’è un importantissimo esperto di criminalità organizzata, il prof. Antonio Nicaso che quando scrive le dediche sui suoi libri scrive spesso “Ci sono loro ma ci siamo anche NOI” ed è proprio sulla crescita esponenziale di quel NOI che si basa la nostra attività. Noi siamo soltanto dei cittadini che contribuiscono a mettere in azione un processo di cambiamento. I giovani hanno anticorpi e determinazione che noi non immaginiamo, basterebbe essere capaci di dargli lo spazio per mettere la loro energia positiva in azione. Ed è quello che noi proviamo a fare da dieci anni con risultati importanti. L’obiettivo è altissimo da raggiungere e per far si che accada la politica deve tornare alla sua radice, con responsabilità e consapevolezza, smettendola di lavorare solo per il consenso che non può che portare a scelte scellerate che non contribuiscono alla costruzione di un futuro per i ragazzi come quelli che abbiamo incontrato ieri. Hanno tutto il diritto di immaginare e costruire il loro futuro”.
Giulia Cancedda in arte Cance afferma:
“Ho partecipato all’evento con il brano “Conosci?” con il quale ho vinto nel 2019 l’edizione di Music for Change nella sezione under 35. Lo scopo è far riflettere i giovani attraverso la musica e il messaggio che si vuole portare è quello che non bisogna mai affliggersi davanti ai problemi, non ci si deve fermare, non cerchiamo la strada più facile, quella a esempio dei compromessi per raggiungere i nostri obiettivi, è necessario invece cercare di costruire il proprio futuro su solidi valori e basandosi sulle proprie capacità”.
Sul palco anche Sugar al secolo Anna Olivieri che dichiara:
“E’ stata una bella esperienza. Nella vita sono anche educatrice e affiancare educazione, musica, cultura e arte mi piace moltissimo soprattutto con i ragazzi con cui lavoro. E’ importantissimo spiegare questa realtà ai giovani perché Mafia non è solo il concetto basilare che la gente ha della Mafia, ma sono tanti tipi di atteggiamenti che sono molto pericolosi e che possono portare a discriminazioni piuttosto che situazioni pericolose se non vengono spiegati in modo semplice e chiaro ai ragazzi. La musica è un buon modo per fare questo, perchè la musica ai ragazzi piace. Come musicista faccio principalmente rap da sempre ma anche cantautorato e unisco musicalmente il rap con il pop e il pop punk e principalmente il tema che ho scelto io all’interno del Music for Change è la parità di genere e i diritti LGBT, fondamentalmente sulla parità di genere anche le discriminazioni che le donne devono subire legate ad una società di concetti a delle cose sociali e storiche che non funzionavano e che continuano a non funzionare. E’ importante parlarne per insegnare e far capire alle ragazze e ai ragazzi l’importanza di trattarsi in modo paritario anche se la società spesso non ci porta questa visione, quindi c’è ancora tanta strada da fare però va fatto perchè i ragazzi sono gli adulti di domani e facendoli ragionare magari un giorno le cose cambieranno in modo più positivo”.
Il coordinatore provinciale Libera Novara, Ryan Coletta ha evidenziato:
“Qui nel vercellese non esiste un coordinamento di Libera, quindi sarebbe bello che questo evento fosse lo sprone per dare il là a una nuova realtà. Il nostro impegno è costante e puntiamo molto nel sensibilizzare sull’importanze della legalità e della cittadinanza democratica”.
La professoressa Finotti durante il suo intervento come cappello introduttivo afferma: “Siamo qui stamattina per ricordare il sacrificio di chi è stato vittima di mafia, per non dimenticare e soprattutto per acquisire maggiore consapevolezza sugli avvenimenti di cronaca, ponendo una riflessione sulla penetrazione delle mafie all’interno della nostra società e unendo le nostre forze affinchè non accada più. Quest’oggi siete qui ad assistere per la prima volta ad un evento formativo che è un perfetto connubio tra cultura e musica, la musica non è solo divertimento ma è anche una riflessione su temi profondi, se pensiamo ai nostri artisti italiani, tramite le loro canzoni, hanno portato come tema dei loro brani la mafia come un pericolo da non sottovalutare, da rimuovere, riflettendo sull’operatività quotidiana di questi criminali, tra le canzoni che riaffiorano nel nostro repertorio musicale italiano abbiamo Cuore di Jovanotti, Per la bandiera degli Stadio e Signor Tenente di Giorgio Faletti”.
Le conclusioni della docente sono state: “Cantiamo contro la mafia”, pensiamo a quanto sia straordinario il potere della musica, quanto sia importante la libertà, la democrazia, l’essere un cittadino responsabile che rispetta le regole e gli altri. Ma questi altri…?! Quante volte vengono ignorati, maltrattati nella nostra società? Riflettiamo su quanto sia difficile nascere in una famiglia a stampo mafioso… come liberarsi dalla mafia che circonda il nostro territorio? Perché tacere? Ognuno di noi, oltre a mantenere vivo il ricordo dei fatti accaduti delle stragi di cui abbiamo parlato, DEVE REAGIRE! Non abbiate paura di combattere contro la mafia, l’impegno sociale di ognuno di noi può essere un aiuto per creare una società unita! Il mio obiettivo è stato quello di creare un evento formativo dedicato ai giovani, credo sia andato a buon fine, perché quest’oggi voi studenti avete potuto conoscere più a fondo il fenomeno, arricchendo il vostro bagaglio culturale di cultura e musica. Provate a riflettere…. Quanto possa essere interessante analizzare il testo di una canzone, ascoltarlo e commentarlo…oggi la musica vi ha permesso di sperimentare un nuovo studio…perché attraverso le canzoni si possono conoscere i temi sociali facendoci ragionare sui fatti accaduti!”.
Al termine dell’evento, per far conoscere il territorio della Valsesia e i suoi artisti, i relatori e le cantanti sono state omaggiati dagli studenti rappresentanti d’istituto con il libro “I Bordiga”.
Redazione di Vercelli