Un grandissimo ritorno a Palazzo Ferrero per martedì 14 novembre alle ore 21,30; la leggenda vivente Gianni Cazzola, batterista di origine bolognese, al Biella Jazz Club con il suo nuovo trio.
La formazione è composta da Cazzola alla batteria, Attilio Costantino alla chitarra e Andrea Candeloro all’organo, un “combo” tipico nel jazz denominato “organ trio”
Un concerto sicuramente di grande valore artistico per la qualità musicale degli artisti, ma soprattutto per la grandezza artistica di Gianni Cazzola, considerato tra i migliori batteristi jazz in ambito internazionale e , dopo 65 anni di carriera, con sempre la stessa caratteristica sonora che lo ha contraddistinto, il grande senso dello “swing” come si dice in gergo “un bel ride” (Ride : piatto della batteria utilizzato per dare il ritmo nello swing)
Il batterista Gianni Cazzola, tra i musicisti più rappresentativi del jazz italiano, inizia a suonare alla fine degli anni Cinquanta nel circuito jazzistico milanese: con la formazione del chitarrista Franco Cerri, Enrico Intra, Nicola Arigliano e col direttore d’orchestra e arrangiatore Giulio Libano.
Poco dopo entra nella formazione principe del jazz italiano di quel periodo, il quintetto Basso-Valdambrini, insieme a Renato Sellani al pianoforte e Giorgio Azzolini al contrabbasso.
Suona regolarmente alla Taverna Messicana di Milano (uno dei primi locali in Italia dedicato ai concerti jazz) dove ha l’opportunità di incontrare importanti musicisti del jazz statunitense, come Billy Holiday, Duke Ellington, Count Basie e Stan Getz.
Nel 1958 suona per la prima volta col trombettista americano Chet Baker, con il quale si esibisce in seguito alla Bussola di Viareggio e alla Taverna Messicana, con Giorgio Azzolini al contrabbasso e Gianni Basso al sax tenore.
Nella veste di session man, Cazzola collabora con numerosi artisti stranieri di passaggio in Italia: Johnny Griffin, Dexter Gordon, Pepper Adams, Art Farmer, Charlie Mariano, Kai Winding, Lee Konitz, Gerry Mulligan, Helen Merrill, Buddy Collette e molti altri.
Nel 1969 incide il suo primo album dal titolo Abstraction, accompagnato da Cornelio Dattoli al basso elettrico e Oscar Rocchi al pianoforte.
Inoltre, collabora, tra la metà degli anni Settanta e gli anni Ottanta, con Giorgio Gaslini, Guido Manusardi, Franco D’Andrea, Luca Flores e Massimo Urbani.
Nel 1977 entra a far parte del trio del sassofonista Gianluigi Trovesi, con Paolo Damiani al contrabbasso, con il quale incide gli album Baghèt e il successivo Cinque piccole storie.
Le sue spiccati doti strumentali, mutuate dall’ascolto sin da bambino dei grandi jazzisti del firmamento americano, hanno consentito a Gianni Cazzola di maturare diverse esperienze in ambiti musicali eterogenei, mainstream, free, avanguardia e musica leggera italiana. In questo ultimo ambito partecipa con l’orchestra di Pino Presti all’incisione, tra gli altri, del brano Grande, grande, grande, interpretato dalla cantante Mina.
Nel 1988 fonda l’Italian Repertory Quartet con il pianista Marcello Tonolo, il contrabbassista Piero Leveratto e il tenorsassofonista Jacopo Jacopetti.
All’inizio degli anni Novanta inizia la collaborazione con il trio del pianista Dado Moroni, con Rosario Bonaccorso al contrabbasso.
Nello stesso anno, il 1992, dà vita al Nuovo Sestetto Italiano, storica formazione degli anni Cinquanta, in cui sono presenti Roberto Rossi, Piero Odorici, Giampaolo Casati, Marcello Tonolo e Piero Leveratto.
La formazione pubblica il disco Art Song, dedicato allo strumentista considerato da Gianni Cazzola un vero e proprio modello, il batterista afro-americano Art Blakey.
Nel 2010 viene pubblicato il primo album omonimo del suo sestetto Blakey Legacy, formato dal sassofonista Emiliano Vernizzi, il pianista Simone Daclon, il trombettista cubano Gendrickson Mena Diaz, il trombonista peruviano Humberto Amesquita e il contrabbassista Roberto Piccolo.
Durante la sua carriera Gianni Cazzola ha inciso numerosi dischi con prestigiosi protagonisti del jazz internazionale, tra cui, Paolo Fresu, Franco Ambrosetti, Eddie Gomez, Enrico Intra, Jerry Bergonzi, Sheila Jordan e Garrison Fewell.
In programma per martedì 21 Antonio Fusco con il progetto “Sete”.
Redazione di Vercelli