Martedì 5 novembre alle 21,30, sale sul palco del Biella Jazz Club il saxofonista siciliano Peppe Santangelo con il Nu Quartet, Gabriele Orsi alla chitarra elettrica, Pierpaolo Salvagio al basso elettrico e Francesco Di Lenge alla batteria.
Il gruppo presenta l’ultimo lavoro discografico, un tributo al saxofonista americano Wayne Shorter.
Santangelo è al suo quinto lavoro da compositore e solista.
Ricercato solista nel campo del jazz e della musica Live ha molte collaborazioni all’attivo.
Di recente è stato scoperto dal noto Brand Dolce e Gabbana ed è stato chiamato a suonare live o scrivere musica per i loro eventi.
Un loro recente spot pubblicitario ha utilizzato come colonna sonora la musica di Peppe Santangelo.
L’approccio al jazz di Peppe Santangelo, giunto al quinto capitolo della sua discografia, pur muovendo da un coacervo di influenze che tagliano trasversalmente lo scibile sonoro legato al sassofonismo moderno, si solidifica in uno stile esecutivo fortemente caratterizzato.
Cosi, mentre il sassofonista siciliano attraversa le coordinate dello Shorterismo senza mai impantanarsi nel ricalco, detta le proprie regole d’ingaggio ed impone il proprio modulo espressivo, sia pure nel rispetto del suo mentore ideale.
«Plays Wayne Shorter» del Peppe Santangelo Quartet non è l’apoteosi dell’arte del coverismo fine a sé stesso e alimentato dal devozionismo, ma neppure una rilettura tributaria ed estetica del genio afroamericano.
Per contro, siamo alle prese con una forma di frantumazione e reinvenzione melodico-armonica, in cui traspare l’estro compositivo di Wayne Shorter, ma da cui emerge soprattutto l’indole espressiva ed esecutiva di Santangelo e dei suoi sodali.
Le varie componenti del costrutto sonoro, a tratti ampliate e rivitalizzate, vengono trasferite in una sorta di inedito habitat in base ad una relazione di contiguità spaziale, temporale o causale, al punto che il «contenuto», ossia il progetto del sassofonista di Sciacca, possa affrancarsi dal «contenitore» degli iniziali intendimenti del compositore losangelino.
Peppe Santangelo, che si divide tra sax tenore e soprano, si avvale del sostanzioso contributo di Gabriele Orsi alla chitarra, Pierpaolo Salvagio al basso elettrico e Francesco Di Lenge alla batteria: un quartetto rodato e temprato da una prolifica ed intensa collaborazione a vari livelli.
Il distacco dal nucleo ispirativo di partenza emerge sin dalle prime note dell’album, in cui l’effetto diviene cosa altra rispetto alla causa.
Martedì 12 novembre è atteso il trio del contrabbassista russo Yuri Goloubev.
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Redazione di Vercelli