«Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra».
La prima data della rassegna biblio-cinematografica 2022/23, dal tema la mafia in letteratura, prevista per domenica 6 novembre, vede come protagonista “Il gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il dattiloscritto del libro – romanzo storico ambientato in Sicilia all’epoca dello sbarco di Garibaldi a Marsala, e imperniato sulla figura del suo bisnonno paterno, Giulio di Lampedusa, astronomo – pervenne nelle mani di Giorgio Bassani, che stava, alla fine degli anni ’50, preparando una collana di libri.
Folgorato da quella lettura lo scrittore si recò in Sicilia, (nel frattempo l’autore del libro era morto), dove recuperò il manoscritto originale.
Su di esso meglio che le nostre, le parole dello stesso Bassani a introdurlo: “Ampiezza di visione storica unita a una acutissima percezione della realtà sociale e politica dell’Italia contemporanea; delizioso senso dell’umorismo; autentica forza lirica; perfetta sempre, a tratti incantevole, realizzazione espressiva: tutto ciò, a mio avviso, fa di questo romanzo un’opera di eccezione. Una di quelle opere, appunto, a cui si lavora o ci si prepara per tutta una vita“.
Dal romanzo è stato tratto il film del 1963, diretto da Luchino Visconti, che registrò un ottimo successo al botteghino in Italia, risultando campione d’incassi assoluto nella stagione 1962-1963 e detenendo a oggi il nono posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre.
Con il passare degli anni il film è stato valutato in maniera positiva dalla critica di tutto il mondo con “un valzer da ballo che si candida per la più bella sequenza trasposta in cinema”.
Appuntamento a domenica 6 novembre presso il Salone XXV Aprile di Varallo – Via D’Adda, 33 alle ore 17,30.
Ingresso libero.
Redazione di Vercelli