L’Associazione “Angelo Gilardino”, dopo la mostra di liuteria al Museo Leone, aperta venerdì scorso, ne inaugura un’altra, ma stavolta d’Arte venerdì al Museo del Tesoro del Duomo in piazza D’Angennes: mostra che sarà aperta al pubblico a partire dal giorno successivo, sabato, e che durerà fino al 30 giugno.
Sarà ovviamente visibile negli orari di apertura del Museo, in parte al piano terreno e in parte al primo piano.
In esposizione trenta opere di pittori vercellesi del Novecento, che Gilardino aveva amato in modo particolare: Umberto Ravello, Edgardo Rossaro ed Enzo Gazzone.
Alcuni dei quadri fanno parte della collezione privata di Gilardino, e sono stati messi a disposizione dal figlio adottivo del compositore, l’artista Alessandro Gilardino Nicodemi; altre arrivano dalla collezione privata della figlia di Enzo Gazzone, Carla; altre ancora sono state fornite dall’ingegner Paolo Benedetti, che fa parte della famiglia di eredi dei Rossaro.
La mostra viene realizzata con l’appoggio del Comune e grazie alla sensibilità del Presidente del Museo del Tesoro del Duomo Piero Bellardone, e delle due conservatrici Sara Minelli e Silvia Faccini, che ne curano l’allestimento del tutto originale vista la funzione del Museo.
L’intenzione dell’Associazione Angelo Gilardino, presieduta da Marco de Santi, è quella di proporre ai vercellesi – così come è stato fatto al “Leone” per la liuteria – un’altra passione di Gilardino, il collezionismo d’arte, senza alcuna pretesa di tracciare un percorso artistico dei tre pittori, compito che potrà essere sviluppato in futuro da altri o anche dall’Associazione stessa dedicando mostre specifiche ai tre autori.
In ogni caso questo evento può considerarsi conclusivo della prima parte della rassegna complessiva de “Il legno che canta”, rassegna che riprenderà a settembre per concludersi poi in autunno inoltrato ad Asigliano, il paese natale di Gilardino.
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Redazione di Vercelli