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ARCHIVIO DI STATO DI  BIELLA - Nuova donazione della famiglia La Marmora      

Si tratta di un nuovo nucleo di documenti relativi al periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900, fino a questo momento conservati a Palazzo La Marmora

BiellaOggi

Venerdì 26 maggio la presentazione di questo ulteriore tassello di una collaborazione lunga 53 anni.

Si è da poco concluso l’iter con il quale la famiglia La Marmora ha donato all’Archivio di Stato di Biella un nuovo nucleo di documenti relativi al periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900, fino a questo momento conservati a Palazzo La Marmora.

Si tratta per la gran parte di epistolari di Tommaso Ferrero della Marmora e Maria Luisa d’Harcourt e di Enrichetta Ferrero della Marmora e Mario Mori Ubaldini degli Alberti.

Sono inoltre presenti carte e lettere su alcuni significativi eventi famigliari, corrispondenza indirizzata al ministro Sineo da Mario (nel 1896 fu suo segretario), e documentazione relativa alla sua attività di storico.

«Con questa donazione, di cui si parlerà in una specifica conferenza stampa che si svolgerà venerdì 26 maggio alle ore 11 presso la nostra sede (via Giuseppe Arnulfo 15 A), presso la cui sala studio verrà allestita una piccola esposizione – specifica Stefano Leardi, direttore dell’Archivio di Stato di Biella -, giunge a conclusione, grazie anche alla costruttiva assistenza della Direzione Generale Archivi e della Soprintendenza Archivistica del Piemonte, un processo graduale che ha avuto inizio ben 53 anni fa, nel 1970. Vorrei ringraziare la famiglia per la grande generosità e disponibilità dimostrata in tutto questo arco temporale e con questo ultimo importante tassello».

La prima tappa di questo percorso fu la vendita, nel 1970, da parte di Marilina Cavazza Alberti La Marmora, con il consenso dei tre figli Giulia Benedetta, Natalia e Francesco, dell’antico archivio Ferrero della Marmora (con documenti dal 1200), portata a termine con l’allora direttore dell’Archivio di Stato Maurizio Cassetti.

Negli anni seguenti Francesco Alberti La Marmora proseguì, sotto la supervisione del Soprintendente Guido Gentile, la catalogazione del grandissimo numero di incartamenti ancora di proprietà della famiglia (archivi Mori Ubaldini, Alberti e quello del padre Guglielmo, scrittore).

Nel corso di quell’attività emerse un ulteriore consistente nucleo di carte La Marmora che, nel 1985, vennero consegnate all’Archivio di Stato quale naturale completamento del corpus già ceduto.

Quando, nel 2005, la famiglia promosse la costituzione dell’associazione “Centro Studi Generazioni e Luoghi – Archivi Alberti La Marmora”, a cui vennero affidati gli archivi ancora a Palazzo La Marmora, l’Archivio di Stato di Biella aderì come socio fondatore.

Per la valorizzazione di questo nuovo tassello del patrimonio archivistico La Marmora ora in Archivio di Stato, i soggetti coinvolti stanno programmando una serie di attività congiunte, il cui calendario è in fase di redazione.

Il primo appuntamento, in date ancora da definire, sarà una mostra per la messa in valore della figura di Tommaso Ferrero della Marmora, bisnonno di Francesco Alberti La Marmora.

L’Archivio di Stato di Biella

Gli Archivi di Stato sono istituti periferici del Ministero della Cultura istituiti nei capoluoghi di provincia.

Hanno il compito di provvedere alla conservazione dei documenti degli uffici periferici dello Stato unitario e degli archivi degli stati preunitari fin dall’Alto Medioevo, degli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni e degli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppressi, i cui beni vennero confiscati dallo Stato.

Possono ricevere in deposito archivi di enti pubblici, regioni, province, comuni, altri enti e acquisire a vario titolo archivi privati, di famiglie, di persone, di impresa, di istituzioni.

Alla funzione della conservazione propria degli Archivi di Stato si aggiungono e collegano altre attività: l’ordinamento degli archivi e la compilazione dei relativi mezzi di corredo, inventari, indici, elenchi di consistenza, guide particolari e tematiche che rendono possibile e facilitano la consultazione dei documenti; l’assistenza ai ricercatori in sala di studio e le ricerche per corrispondenza; la tutela degli archivi degli uffici statali; le edizioni di fonti; la promozione, la didattica e la formazione in campo archivistico; le iniziative di ricerca scientifica e di valorizzazione dei documenti anche in collaborazione con altri istituti culturali presenti sul territorio.

Il 29 aprile 1967, dando corpo in parte al progetto di un “archivio del Biellese” pensato da Quintino Sella e da altri tra fine dell’Ottocento e primi decenni del Novecento ma mai realizzato, fu istituita la Sezione di Archivio di Stato di Biella, divenuta istituto autonomo nel 1998.

La prima sede fu in palazzo Dal Pozzo della Cisterna in Biella Piazzo, dove fino ad allora aveva avuto sede, l’Archivio notarile.

Da qui si traslocò, nella primavera del 1998, occupando la sede attuale sul lato nord del Chiostro di San.

Primo direttore fu Giovanni Praticò cui subentrò nel dicembre 1968 Antonio Castellari.

Dal maggio 1969 all’aprile 1998 diresse l’ufficio Maurizio Cassetti.

Divenuta Biella provincia, l’Archivio acquistò autonomia il 24 maggio 1997.

L’anno successivo la direzione fu affidata a Graziana Bolengo.

Dal 2019 l’Istituto è diretto da Stefano Leardi.

Redazione di Vercelli

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