Verrà inaugurata domenica 25 settembre in occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio (“European Heritage Days)”, la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea), una nuova mostra documentale dell’Archivio di Stato di Biella. L’esposizione, allestita presso la Sala Studio dell’Istituto, avrà come filo conduttore l’acqua.
«Il rapporto del Biellese con l’acqua è molto profondo e antico ed è stato oggetto di innumerevoli iniziative, studi e pubblicazioni, soprattutto per quanto concerne la relazione tra questa risorsa e la nascita delle industrie presenti nel territorio», afferma Stefano Leardi, Direttore dell’Archivio di Stato di Biella: «In questo caso abbiamo, però, deciso di concentrarci su un aspetto finora poco trattato: l’approvvigionamento d’acqua potabile a Biella tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Un “taglio” molto particolare ma fondamentale in quanto direttamente collegato alla vita quotidiana dei cittadini di ogni classe sociale».
Ripercorrendo le vicende che portarono alla realizzazione del primo acquedotto cittadino e alla successiva creazione e sviluppo della “rete” che permise di diffondere capillarmente l’acqua dapprima in fontane pubbliche e infine nelle singole abitazioni, la mostra seguirà, di riflesso, lo sviluppo e la crescita, nel lungo periodo, di una città in espansione, attanagliata però dallo spettro costante della scarsità dell’acqua, dalla continua ricerca di nuove fonti di approvvigionamento e dalla necessità di coniugare le esigenze, spesso contrastanti, di cittadini, agricoltori ed attività produttive.
Trattando, attraverso veri e propri scorci di vita quotidiana, dei diversi usi (sia virtuosi che sprechi) ed i riusi di questa fondamentale risorsa naturale, oltre che delle politiche relative alla sua gestione e tutela, la mostra avrà, quindi, come reale filo conduttore la sostenibilità, tema scelto, per l’appunto, a livello europeo, per le “Giornate Europee del Patrimonio”.
«La documentazione esposta, per quanto storica, si dimostra di estrema attualità», prosegue Leardi: «Le problematiche legate al reperimento o alla gestione dell’acqua, le dinamiche di competizione o le liti insorte tra singoli o comunità per l’approvvigionamento di questa risorsa, infatti, non possono che riportarci alla mente le crescenti preoccupazioni per il cambiamento climatico in atto e la recente e grave siccità».
La mostra, che verrà inaugurata domenica 25 settembre 2022, tra le 14,30 e le 18,30, con visite guidate gratuite a cura dei funzionari archivisti, resterà poi aperta, ad accesso libero e gratuito, negli orari di apertura dell’Archivio di Stato di Biella, esclusivamente previa prenotazione, fino al 23 dicembre 2022.
Sono state, inoltre, previste due ulteriori aperture straordinarie, sempre con visite guidate, nelle giornate di domenica 9 ottobre, tra le 14,30 e le 18,30 (in occasione della “Domenica di carta”, evento nazionale del Ministero della Cultura dedicato agli archivi) e lunedì 31 ottobre, dalle 18:30 alle 22:30.
L’Archivio di Stato di Biella
Gli Archivi di Stato sono istituti periferici del Ministero della Cultura istituiti nei capoluoghi di provincia.
Hanno il compito di provvedere alla conservazione dei documenti degli uffici periferici dello Stato unitario e degli archivi degli stati preunitari fin dall’Alto Medioevo, degli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni e degli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppressi, i cui beni vennero confiscati dallo Stato.
Possono ricevere in deposito archivi di enti pubblici, regioni, province, comuni, altri enti e acquisire a vario titolo archivi privati, di famiglie, di persone, di impresa, di istituzioni.
Alla funzione della conservazione propria degli Archivi di Stato si aggiungono e collegano altre attività: l’ordinamento degli archivi e la compilazione dei relativi mezzi di corredo, inventari, indici, elenchi di consistenza, guide particolari e tematiche che rendono possibile e facilitano la consultazione dei documenti; l’assistenza ai ricercatori in sala di studio e le ricerche per corrispondenza; la tutela degli archivi degli uffici statali; le edizioni di fonti; la promozione, la didattica e la formazione in campo archivistico; le iniziative di ricerca scientifica e di valorizzazione dei documenti anche in collaborazione con altri istituti culturali presenti sul territorio.
Il 29 aprile 1967, dando corpo in parte al progetto di un “archivio del Biellese” pensato da Quintino Sella e da altri tra fine dell’Ottocento e primi decenni del Novecento ma mai realizzato, fu istituita la Sezione di Archivio di Stato di Biella, divenuta istituto autonomo nel 1998.
La prima sede fu in palazzo Dal Pozzo della Cisterna in Biella Piazzo, dove fino ad allora aveva avuto sede, l’Archivio notarile.
Da qui si traslocò, nella primavera del 1998, occupando la sede attuale sul lato nord del Chiostro di San. Primo direttore fu Giovanni Praticò cui subentrò nel dicembre 1968 Antonio Castellari.
Dal maggio 1969 all’aprile 1998 diresse l’ufficio Maurizio Cassetti. Divenuta Biella provincia, l’Archivio acquistò autonomia il 24 maggio 1997.
L’anno successivo la direzione fu affidata a Graziana Bolengo.
Dal 2019 l’Istituto è diretto da Stefano Leardi.
Per ulteriori informazioni:
Archivio di Stato di Biella – Via Arnulfo, 15/A – 13900 Biella (BI)
tel. 015 21805 – as-bi@cultura.gov.it – www.asbi.it
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Redazione di Vercelli