Dal 22 gennaio al 10 febbraio, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria e del Giorno del Ricordo, ANPI Città di Vercelli Sezione “Anna Marengo“ allestirà all’interno dell’ex chiesa di San Pietro Martire due mostre legate dal fil rouge dei crimini e delle atrocità commesse dai nazifascisti.
L’inaugurazione è prevista per domenica 22 gennaio, alle ore 18; le mostre saranno visitabili tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 19 e, la mattina, su prenotazione per gruppi o scuole (scrivere a anpicittadino.vc@gmail.com ).
“TEREZÍN …e salutate le rondini” – Disegni e poesie dei bambini del campo
La mostra presenta una selezione della raccolta dei 4.387 disegni e 66 poesie dei bambini ebrei deportati nel ghetto di Terezin, che è conservata presso il Museo Ebraico di Praga.
Nel periodo 1941-1945, Terezin funse da stazione di transito per i campi di concentramento a Est.
Tutte le opere furono realizzate nel biennio 1942-1944 nell’ambito dei corsi d’arte tenuti clandestinamente dall’artista Friedl Dicker-Brandeis (1898-1944).
Come parte di quello che era principalmente un programma di educazione per bambini organizzato in maniera clandestina nel campo di Terezin.
Prima di essere deportata, Dicker-Brandeis stipò i disegni e le poesie dei bambini in due valigie che riuscì a nascondere, subito dopo la guerra essi furono recuperati e consegnati al Museo Ebraico di Praga.
Solo pochi dei bambini di Terezin sopravvissero.
La gran parte fu deportata ad Auschwitz-Birkenau dove si trovò ad affrontare la morte certa.
Queste immagini sono spesso tutto ciò che resta per commemorare la vita dei bambini.
Senza di esse i loro nomi rimarrebbero dimenticati.
“TESTA per DENTE” – Crimini fascisti in Jugoslavia 1941/1945
Questa mostra, come scrivono gli autori, “vuole fornire uno strumento didattico e culturale che serva da stimolo per colmare un grave “vuoto” di informazione nella memoria storica collettiva, soprattutto presso i giovani. Le verità sulle tragiche vicende legate alle avventure imperialiste del fascismo italiano (in particolare quelle verso la sponda orientale dell’Adriatico), pur essendo note da tempo fra gli studiosi più attenti, sembrano essere continuamente rimosse (per non dire censurate) da parte degli organi più o meno ufficiali di informazione e divulgazione nella nostra Repubblica democratica. Sta dilagando invece, sotto l’ambiguo nome di revisionismo, la sistematica manipolazione dei fatti (negati, inventati, destrutturati ecc., a seconda dei casi), nel tentativo, tutto politico, di sostituire alla storiografia scientifica e critica una mitologia utile a garantire il consenso sociale intorno ai gruppi dominanti, specie in periodi di crisi come l’attuale” …
“Questa mostra vuol essere un passo (piccolo ma, speriamo, significativo) nella direzione opposta: aiutare gli italiani di oggi a imparare dalla storia per non ripetere gli stessi errori, e a ricuperare quei valori della Resistenza antifascista che (al di là della retorica ufficiale) non sono mai stati realmente e coerentemente perseguiti dalla classe di governo – a partire dai mancati processi ai criminali di guerra”
Redazione di Vercelli