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ANPI VARALLO E ALTA VALSESIA - Commemorazione dell’eccidio di Alagna    

Oratore ufficiale sarà Gianfranco Pagliarulo Presidente Nazionale dell'ANPI

Valsesia e Valsessera

E’ prossima la data della Commemorazione dell’Eccidio di Alagna. Quest’anno abbiamo scelto la domenica 10 luglio ed è con particolare piacere che comunichiamo il nome dell’oratore ufficiale: si tratta di Gianfranco Pagliarulo, Presidente Nazionale dell’ANPI.

Visto il respiro nazionale dell’oratore, ci adopereremo per la più ampia partecipazione.

Il programma della Manifestazione si svolgerà secondo la seguente modalità:

ore 10.00  Incontro dei partecipanti in Alagna Valsesia presso Piazzale Grober

ore 10.30  S. Messa

ore 11.30  Deposizione corone presso i monumenti ai Caduti e il luogo dell’eccidio

ore 11.45   Saluto dei rappresentanti delle Istituzioni

Orazione ufficiale tenuta dal Presidente Nazionale A.N.P.I.         Gianfranco Pagliarulo

Alla conclusione della cerimonia di Alagna abbiamo organizzato un pranzo alle ore 13 presso il Ristorante Baruffa di Scopello a cui parteciperà anche il Presidente Pagliarulo.

Ecco il Menu:

Affettati misti con cipolline al balsamico

Crostone di pane nero con toma fusa, miele, nocciole e lardo Pata Negra

Risotto con toma e ristretto di Nebbiolo

Stinco disossato a bassa temperatura con patate al forno

Dolce della casa

Vino della casa, acqua e caffé inclusi

€25

Per prenotazioni, entro venerdì 8 al numero 339 1928948

Partecipate numerosi, posti limitati!

Compagnia, locale e cibo magnifici!

Ricordiamo qui anche i fatti occorsi:

il 10 giugno 1944 le autorità fasciste, credendo ormai risolta a loro favore la situazione e necessitando interventi militari antipartigiani in altre aree del paese, avevano richiamato la legione Tagliamento sull’Appennino tosco-marchigiano, lasciando la Valsesia senza propri presidi militari, da Alagna sino ai confini di Gattinara.

La Valsesia è quindi dichiarata Zona Libera.

I partigiani avevano approfittato della situazione calando a valle dagli alpeggi in cui avevano trascorso il periodo da aprile ai primi giorni di giugno e si erano attrezzati per gestire la nuova realtà.

In quei giorni i comandi procedettero a numerosi nuovi arruolamenti, che alimentarono oltre misura la dimensione del movimento di liberazione; affluivano in Valsesia da varie parti del territorio, soprattutto dalla pianura, i giovani delle classi richiamate alle armi.

Vi erano difficoltà logistiche a organizzare tutte le nuove reclute: mancavano le armi, i viveri erano scarsi e soprattutto non c’era tempo per addestrarle adeguatamente alle difficoltà e agli imprevisti della vita alla macchia.

Quando si profilò il ritorno di reparti nazifascisti, i comandi partigiani decisero di far confluire tutti verso Alagna per provvedere allo sganciamento tramite i sentieri delle valli laterali, secondo la tattica già sperimentata in occasione del rastrellamento di aprile. Questa volta però si trattava di muovere più di un migliaio di persone, molte delle quali non avevano alcuna dimestichezza con la montagna e neppure calzavano scarpe adeguate: lo sganciamento si trasformò in una ritirata in cui ci furono molti arresti, anche a causa della presenza di una rete di fedelissimi al fascismo.

Tra gli arrestati, otto carabinieri e sette partigiani furono fucilati presso il cimitero di Alagna il 14 luglio 1944.

 

R edazione di Vercelli

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