Non si sono fatti intimidire dalle avverse condizioni atmosferiche, anche se hanno dovuto rinunciare al “guado”.
Processione del guado senza guado, dunque, ma non – se è lecito celiare – senza processione, in questo 2024 in cui ricorre il 21.mo anniversario dalla ripresa di una tradizione molto antica e, tuttavia, caduta in desuetudine dagli Anni Cinquanta in poi.
Per meglio “ripassare” la storia della processione, leggi cliccando qui un precedente articolo.
Fino al 2003, quando un pool di volenterosi guidati dalla infaticabile Prof. Alessandra Ticozzi, offrì alla nostra comunità provinciale la possibilità di recuperare una parte importante della propria identità.
E non solo perché – idealmente, quanto concretamente – si ricerchi e riviva l’unione tra sponda est ed ovest del fiume amico, la Sesia, tra la gente che vive e lavora lungo il suo corso.
Non soltanto perché il punto d’arrivo – San Nazzaro Sesia – racconti ancora oggi, nel piccolo Santuario, sempre tenuto con cura e passione per quello che è, un vero e proprio gioello artistico ed architettonico incastonato nella ubertosa plaga risicola.
Nemmeno – soltanto – perché la processione prenda le mosse dalla chiesa parrocchiale di Albano Vercellese, intitolata all’Assunzione al Cielo della Beata Vergine Maria.
Certo, per tutte queste cose insieme.
Ma, soprattutto, perché questa ritrovata tradizione si radica in un punto fondamentale e fondativo della Storia della Salvezza: un punto che sta tra la festa liturgica della Natività di Maria (8 settembre) e quella che ne celebra il Santo Nome (12 settembre).
Viene nel Mondo la Madre del Creatore che nel proprio nome (Amata da Dio) reca la cifra di un inizio, già proiettato verso la prospettiva escatologica.
Da quest’anno cura con grande sapienza pastorale la parte liturgica di questo appuntamento Don Salvatore Giangreco, apprezzato Parroco di quelle piccole, ma vive comunità, lungo la sponda Ovest della Sesia che, dopo l’accoglienza presso la Parrocchiale di Albano Vercellese, ha celebrato la S.Messa al Santuario, giunti a San Nazzaro non in processione – come abbiamo visto, il guado, causa maltempo, era impraticabile – ma con eguale fede e con non minore devozione.
Presenti come sempre tanti Sindaci, Amministratori locali ed il Presidente della Provincia, a sottolineare come questo appuntamento sia segno di unità e concordia delle comunità locali.