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COMITATO REGIONALE ACQUA PUBBLICA PIEMONTE - Il Comune di Vercelli impone la privatizzazione dell’acqua      

Spalanca la porta a IREN che ogni anno si porterà via milioni di euro di profitti sottratti alle tasche dei vercellesi

PiemonteOggi, Regione Piemonte, Vercelli Città

Riceviamo e pubblichiamo

Purtroppo altri Comuni si sono accodati a Vercelli, votando a favore dell’ingresso dei privati nelle loro aziende idriche, avidi dei pochi soldi ricavabili dalla cessione di parte delle quote societarie, indifferenti al fatto che quei soldi sono ricavati dalle tariffe pagate dagli utenti.

Soldi che dovrebbero servire a diminuire le bollette dell’acqua, non arricchire IREN o qualsiasi altra impresa privata che vincesse la gara di appalto del servizio idrico-

Sembra che alla gestione inconcludente dell’ATO 2 di Vercelli subentri un Commissario straordinario nominato dal Governo regionale.

Ma la figura del Commissario straordinario è l’esatto opposto della partecipazione diretta delle comunità territoriali alle decisioni, esercizio di democrazia fondamentale per orientare le politiche di sviluppo locale e costruire scenari di giustizia sociale e ambientale.

Al contrario, il Governo regionale ha già ampiamente dimostrato di voler cedere ai privati i servizi pubblici, a partire dalla sanità.

Probabile quindi che il Commissario straordinario sia nominato con il compito di indire una gara d’appalto europea per la gestione del Servizio Idrico di Vercelli, nella quale IREN dovrà misurarsi con le multinazionali di questo settore che garantisce utili certi e rilevanti (a meno di incapacità o corruzione) anche a scapito dell’occupazione. E gli esempi non mancano.

L’alternativa è ancora possibile: seguire l’esempio dell’ATO 4 di Cuneo che ha dato vita al gestore unico al quale affidare direttamente, senza gara, la gestione del Servizio idrico nell’interesse degli utenti e non dei privati.

Ora le organizzazioni sindacali si rendono finalmente conto anche del pericolo per 300 posti di lavoro.

Purtroppo, se vorranno scongiurarlo, avranno come interlocutore non più i Sindaci ma solo il Commissario straordinario che toglierà le castagne dal fuoco al sindaco, risparmiandogli di rispondere delle sue azioni nella prossima campagna elettorale.

Nel ribadire il valore universale dell’acqua come bene comune, riaffermiamo la necessità di una sua gestione pubblica e partecipativa come argine alla messa sul mercato dei beni comuni.

Comitato Regionale Acqua Pubblica Piemonte

Redazione di Vercelli

 

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