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VERCELLI – L’Istituto Lanino ha partecipato al Progetto Informagiovani “Giornata dei Giusti”: il coraggio di chi ha difeso l’umanità

Il resoconto della giornata ricca di emozioni redatto dalla studentessa Aurora Manfrinati

Vercelli Città

Ogni anno il 6 marzo si celebra la Giornata Europea dei Giusti, istituita nel 2012 dal Parlamento Europeo per onorare coloro che in  ogni epoca e luogo hanno difeso la dignità umana, opponendosi a genocidi, totalitarismi e violenze.

Quest’anno il nostro Istituto professionale “Lanino” ha partecipato al Progetto Informagiovani proposto dal Comune di Vercelli Giornata dei Giusti”.

Le classi 1^ e 2^ E Servizi Commerciali, 1^ e 2^A SSAS, 1^ e 2^ B SSAS sono state coinvolte nell’attività che è si è articolata in tre momenti,  gestiti da Sebastiano Ruzza e dai ragazzi del Servizio Civile che operano presso il comune cittadino.

Il primo appuntamento è stato un gioco di ruolo “Oppressi e Oppressori”, in cui ogni classe ha potuto veramente sperimentare le varie fasi. Il gioco, divertente ed efficace, è stato utile  per educare i ragazzi alla tolleranza e alla condivisione delle proprie idee e a osservare il mondo con spirito critico per diventare cittadini consapevoli.

I giocatori hanno la possibilità di immedesimarsi nei ruoli di vittime,  carnefici e giusti all’interno di un paese immaginario.

Tale gioco è diviso in cinque step: nel primo il PAESE prende forma,  si costituiscono  gruppi e  luoghi pescando ciascuno  una “carta luogo”.

Nel secondo il PAESE si anima e la vita quotidiana è scandita dalle istruzioni che ciascun giocatore riceve dalla “carta ruolo” che pesca.

Nel terzo il PAESE viene diviso da una linea, ciascun giocatore è tenuto a pescare una carta: “carta oppresso” o “carta oppressore” che designeranno dove posizionarsi rispetto alla “linea di separazione”.

Nel quarto il PAESE è ancora diviso in due dalla linea, gli oppressi non possono superarla mentre possono gli oppressori per impartire ordini agli oppressi.

Il quinto step prevede che ogni oppressore scelga una vittima.

Mentre si compie “l’ingiustizia” tutti i giocatori osservano, ma chiunque può decidere se pescare una “carta giusto” e intervenire per salvare l’oppresso.

Il secondo appuntamento del Progetto si è svolto in aula con una lezione interattiva, sempre condotta da Sebastiano, dove, attraverso la visione di un estratto dal film “Bastardi senza gloria” di Tarantino, abbiamo fatto riflessioni nel tentativo di individuare tra i personaggi delle scene vittime  e carnefici.

Sebastiano ci ha poi  presentato alcuni “giochi filosofici”: “Il dilemma del carrello ferroviario” e “La terra sta morendo”, facendoci riflettere e ragionare molto su quanto sia difficile prendere una scelta “giusta”.

Nel terzo e conclusivo incontro del Progetto abbiamo visto un film sulla “Giusta” che è stata nominata quest’anno: Simone Veil nata a Nizza il 13 Luglio 1927 e morta a Parigi il 30 Giugno 2017.

Magistrata e politica francese,  nata da una famiglia ebrea che fu deportata nel campo di concentramento di  Auschwitz durante la seconda guerra mondiale.

Un film  potente con la capacità di restituire la grandezza di una donna che ha saputo trasformare il dolore in azione; un’opera che non solo celebra una figura storica, ma invita alla riflessione su temi ancora attuali come il diritto delle donne, la memoria dell’olocausto e l’importanza della Costituzione Europea.

Terminata la proiezione , abbiamo partecipato alla cerimonia ufficiale di commemorazione dei “Giusti” con la piantumazione di un albero intitolato alla giusta Simone Veil.

La cerimonia si è svolta presso il parco Iqbal Maish alla presenza delle autorità cittadine, di numerosi studenti in rappresentanza di molti istituti scolastici e dei giovani del Servizio Civile.

Questo progetto ha suscitato un’ampia gamma di emozioni, perché ha  toccato temi profondi come il coraggio, la memoria, la responsabilità e la speranza.

Sapere che uomini o donne, spesso comuni cittadini, hanno rischiato la propria vita per salvare altre persone o per opporsi a ingiustizie provoca una forte commozione.

Dobbiamo prendere come modello queste persone che hanno fatto qualcosa di “grande” per gli altri e che hanno saputo affrontare sfide, ma soprattutto bisogna ringraziarle per non essersi arrese.

Per concludere, Sebastiano è una persona con un cuore immenso e con la capacità di comunicare aspetti della vita che sono molto importanti, un ragazzo che affronta la vita con la testa alta e che ama il suo lavoro.

Ringraziamo Sebastiano che ci ha accompagnati in questa bellissima esperienza e Juan Camilo Mentigazzi che ha condiviso con noi gli “scatti” realizzati.

Aurora Manfrinati

Classe II A Ssas- Istituto Professionale Lanino

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Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università