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ISTITUTO LANINO/CAVOUR - Giovani, scelte e conseguenze: il Giudice Luca Dell’Osta        

Il disagio giovanile, spesso liquidato con superficialità, è diventato il filo conduttore dell’incontro

Vercelli Città

Lunedì 9 dicembre inizia con un sorriso grazie all’incontro con il Dott. Luca Dell’Osta, Giudice al Tribunale per i Minorenni di Milano, che però non si perde in giri di parole.

Davanti agli studenti dell’I.I.S. Cavour di Vercelli, nell’ambito della Rassegna Culturale, il suo messaggio è stato chiaro e diretto: “Che bello vedere ragazzi e ragazze come voi non dal lato sbagliato del banco!”.

Per una volta, infatti, il banco che lo separa dai giovani non è quello di un tribunale.

Dell’Osta non ha parlato di casi astratti.

Il focus? I mali che si annidano nei corridoi delle scuole, nei parchi, nei gruppi WhatsApp, nei bar e nelle discoteche: spaccio di droga, truffe informatiche, baby gang, armi, violenze sessuali mascherate da consenso.

Il disagio giovanile, spesso liquidato con superficialità, è diventato il filo conduttore delle quattro ore di incontro: due con le classi seconde (2^I TUR e 2^B AFM- Istituto Cavour) e due con le quarte (4^A e 4^B SSAS- Istituto Lanino).

Ogni argomento è stato affrontato con trasparenza: la droga che passa di mano tra coetanei come fosse un gioco, i soldi facili delle truffe digitali, la seduzione oscura della violenza.

Nessun moralismo nelle sue parole, solo la fotografia di un mondo che molti adolescenti conoscono meglio di quanto ammettano, anche solo per quanto si legga sui giornali o si veda in tivvù.

Il Dottor Dell’Osta ha illustrato la sua quotidianità professionale, spiegando come il suo ruolo richieda una costante ricerca dell’imparzialità e dell’equilibrio emotivo, pur affrontando situazioni drammatiche che coinvolgono ragazzi in difficoltà.

Dell’Osta non è solo il magistrato che decide sulle vite altrui.

È anche il professionista che lavora gomito a gomito con educatori e psicologi per provare a recuperare i ragazzi “dal lato sbagliato del banco”.

La giustizia minorile, ha spiegato, non è solo punizione.

È accompagnare chi ha sbagliato verso il cambiamento.

Gli studenti, silenziosi e attenti, hanno ascoltato.

Le domande, arrivate solo dopo un iniziale imbarazzo, hanno svelato l’inquietudine di chi si sente in bilico tra ciò che è giusto e ciò che potrebbe, chissà, essere sbagliato.

Con eventi come questi, l’I.I.S. Cavour si prefigge di essere non solo un’istituzione educativa, ma anche un luogo dove si affrontano con serietà le sfide sociali del nostro tempo.

Il coinvolgimento diretto con esperti e figure istituzionali è fondamentale per formare cittadini consapevoli e preparati ad affrontare la complessità del mondo.

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università