È morto Franco Ferrarotti. Le sue antiche origini trinesi, da lui sempre ricordate, lo legano a terre a me care – così Alberto Deambrogio, segretario piemontese del PRC-SE.
Un intellettuale di caratura internazionale, tra i fondatori della sociologia in Italia, che ha saputo sino all’ ultimo essere pienamente attivo, curioso; uno scrittore inesausto, che ha attraversato un secolo con piglio di protagonista.
È stato anche un militante della sinistra. Conservo ancora un dattiloscritto di un suo intervento fatto al teatro di Casale Monferrato – continua Deambrogio –. Aveva idee e passione, apertura verso i giovani e capacità unica di sondare criticamente ogni ambito della società.
Fu l’ultimo a cui Cesare Pavese telefonò prima del tragico gesto all’hotel Roma di Torino.
Questo Paese, così disgraziato e zeppo di figure inqualificabili anche nell’accademia – conclude Deambrogio – gli deve molto. Spero che vi sia qualcuno/a che sia in grado di rendere il giusto omaggio a lui e al suo monumentale lascito.
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Redazione di Vercelli