(g.g.) – Con Ivano Brandino, spirato la notte scorsa (17 ottobre) dopo avere combattuto contro un male che da tempo lo affliggeva, se ne va un’altra parte, importante, della storia della pesistica vercellese.
Una storia che avevamo iniziato a tratteggiare – leggi qui –
in occasione del Cinquantesimo anniversario dalla fondazione del Vitality Club, il sodalizio sportivo che ha rappresentato questo sport (senza nulla togliere a tante altre palestre dedite a body building e altre bellissime discipline) nella sua espressione olimpionica: le due alzate, di strappo e di slancio.
Ivano era nato il 20 luglio 1954 e già da giovanissimo aveva calcato la pedana (parallelepipedi in legno di abete tassellato dall’indimenticabile Guerino Seghizzi, altro protagonista – di professione falegname – di quegli anni) subito rivelando doti non comuni.
Non soltanto a livello delle capacità condizionali, ma soprattutto mostrando una tenacia ed una dedizione agli allenamenti che ne facevano un esempio, insieme all’umiltà che è certamente sempre stata la sua più edificante virtù, esemplare per chi, un po’ più giovane, come chi scrive, giunse un po’ dopo in palestra.
I suoi primi successi a livello regionale furono nella categoria che allora si chiamava dei pesi “Gallo”, cioè fino a 56 chili di peso corporeo.
Fu campione regionale – prima degli juniores, poi degli Assoluti, anche quando “crebbe” nei pesi Piuma – e, nella categoria cadetta, campione nazionale nel 1971.
Anche tra gli Assoluti e come peso Piuma fu sempre ai primi posti nazionali.
L’allenamento era severo: cinque sedute la settimana.
La palestra, dalla originaria Via Sabotino, si era trasferita in Via Derna e poi nella sede di Via Aravecchia, “sotto” l’Astra.
Ora Gigi e Donatella Valle tengono alta la bandiera del sollevamento pesi nei nuovi locali di Corso Rigola.
E proprio Gigi Valle e Giorgio Brandino, fratello di Ivano, offrono queste belle immagini.
Tanti i ricordi, anche di quelle trasferte in treno a Torino per raggiungere, nel tardo pomeriggio, dopo il lavoro e lo studio, il Centro Sportivo Fiat, dove l’Allenatore nazionale Amati curava il perfezionamento di quattro volenterosi Atleti vercellesi: c’erano Ivano, Giovanni Olivieri, Valle ed in quella stagione mi aggregai pure io.
A Vercelli l’impegno per evolvere non era minore.
Non sempre si poteva andare a Torino, tornando ad ore impossibili di notte, dopo un pesante allenamento.
Si seguivano, allora, le tabelle d’allenamento “del Poloni”.
Non mi ricordo più esattamente chi fosse questo pur celebre pesista Poloni, certo aveva ottenuto risultati importanti come Allenatore.
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Ivano aveva poi lavorato oltre 40 anni in Posta e tre anni fa aveva raggiunto la meritata pensione.
In posta lavorava anche Silvia, che sarebbe poi diventata la compagna della sua vita.
A lei ed a Giorgio un affettuoso abbraccio.