Domenica scorsa, nelle sale del Museo di Salussola si è svolto con successo e partecipazione entusiasta il corso di cesteria, l’adesione è stata tale che non si sono potute accogliere tutte le richieste d’iscrizione pervenute.
Lavorando con le mani si è come per incanto materializzato il “faber” che c’è in noi, scambiando informazioni e conoscenze si intrecciano giunchi e vimini, al tempo stesso relazioni.
Avviene quasi plasticamente la costruzione di rapporti fra individui e contemporaneamente di cesti dalle fogge più diverse.
All’inizio, come per le nuove relazioni, minimali e timide, in seguito si fanno più sicure ed esperte.
Il gruppo che si è costituito nel laboratorio, pur così disomogeneo e occasionale ha saputo costruire non solo canestri ma una giornata di scambi e nuove amicizie, piacevole e rilassante.
Artefice dell’evento è stato il maestro Paolo Vergnaghi e protagonisti affascinanti i materiali da lui proposti, esposti e spiegati nelle loro diverse caratteristiche, utilizzi, colori e proprietà, noccioli, vimini, salici, vitalbe, canne palustri, ginestre, olmo, ulivo, glicine che ha guidato alla conoscenza consapevole degli ambienti naturali, delle piante spontanee e coltivate, ha spiegato come procurare i differenti materiali nel pieno rispetto della natura e dei suoi cicli, quando e come vanno raccolti e trattati, per valorizzarne resistenza, flessibilità e sfumature cromatiche.
L’apprendimento dell’intreccio, come nelle varie attività artigianali, si è basato sull’esempio proposto dal maestro agli allievi, in modo pratico e diretto secondo il metodo più antico che trasmette i saperi fra generazioni offrendo modelli e relazioni, nel “fare insieme”.
L’attività dell’intreccio, più antica della ceramica, accompagna il lavoro umano, fin dalle origini, per contenere bimbi, provviste, cibo, materiali, animali e ogni altra cosa trasportabile.
Infine quando ormai logoro, se pur longevo, il cesto diveniva ramaglia per il focolare nel tempo in cui nulla si sprecava e tutto era riutilizzabile.
Questo antico insegnamento è quanto mai attuale in un mondo sommerso dai rifiuti prodotti dall’uomo.
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Redazione di Vercelli