E quando la scuola, con impegno, coerenza, professionalità e passione porta avanti progetti significativi e qualificanti è sempre, ancora una “buona scuola”.
Ne sono convinti all’Istituto Superiore “Lagrangia”, il prestigioso polo formativo umanistico di Vercelli dove, ogni anno, le proposte dei progetti inseriti nel PTOF sono davvero tante, importanti e qualificanti.
Dai progetti linguistici a quelli sportivi, dal debate al progetto legalità e cittadinanza, dagli scambi Erasmus ai viaggi di istruzione, dalle eccellenze di approfondimento musicale ed artistico… insomma, tutti i “settori” sono opportunità notevoli per gli studenti e per l’Istituto per crescere in competenze e in cultura, in formazione ed educazione, in “saperi” critici e coordinati.
Ed anche la “settima arte” è parte, ormai da 5 anni, dell’ampliamento dell’offerta formativa dell’Istituto, nelle sue innumerevoli opportunità e sfaccettature.
Anche quest’anno sul “podio”, anzi il gradino più alto del podio, per l’ undicesima Edizione del Festival del cinema per la scuola “Ciak…si gita”, una esperienza culturale e formativa che vede protagonisti gli studenti con i loro docenti, impegnati nella realizzazione di un cortometraggio intorno ad un “tema civico”.
Nell’ambito delle attività di approfondimento e qualificazione nel contesto della nuova disciplina “Educazione civica” la cui dimensione trasversale disciplinare consente di mettere in atto strategie e implementare attività volte all’acquisizione delle competenze sociali e civiche ma anche grande opportunità per tutti, il corso del Liceo Classico ha favorito la partecipazione all’attività progettuale “Ciak… si gita”.
La scelta del gruppo di docenti impegnate nel progetto è andata in questa direzione: aiutare gli studenti ad essere “protagonisti attivi” del proprio sapere, della costruzione di quelle “competenze chiave importanti e trovare con consapevolezza “il proprio posto nel mondo” nel rispetto di quello degli altri, promuovendo il rispetto e la tolleranza, l’impegno “civico” che dovrebbe caratterizzare ogni buon cittadino.
Il progetto Ciak si gita… prodotto da Promomed e da alcune agenzie cinematografiche della Regione Campania, risponde anche a queste opportunità: far sperimentare agli studenti la realizzazione di un cortometraggio dalla fase di ideazione a quella di produzione.
Attori per un giorno, ma anche sceneggiatori, ciakkisti, aiuto-regista, operatori delle riprese, microfonisti, truccatori, comparse, suggeritori… tutti hanno trovato il proprio posto in questa “avventura didattica”.
La “sfida” dell’Istituto di “qualificare” le proposte didattiche progettuali, sempre di altissimo livello, non dimentica l’importanza della educazione digitale e ai “linguaggi” mediali, così importanti da decodificare e comprendere proprio per lo sviluppo dello spirito critico al quale la scuola contribuisce.
Il Dirigente Scolastico, Dott. Pof. Giuseppe Graziano, sempre attento alla formazione didattica dei docenti ed alle nuove metodologie educative, sensibile pedagogo per le attività scelte per favorire la comprensione del presente, plaude alle iniziative di docenti e studenti e segue sempre con attenzione e interesse i progetti che, in diversa misura, contribuiscono a sensibilizzare alla cultura audiovisiva e alla formazione di ambienti di apprendimento per competenze che pongano al centro gli studenti e le loro attuali esigenze culturali e formative, per arrivare alla formazione di un pubblico consapevole, favorire la comprensione critica del presente e capace di dialogare con la rivoluzione digitale in atto.
Argomento del cortometraggio che si è aggiudicato il primo premio nazionale dell’ XI edizione del Film Festival per la scuola è stato il percorso di emancipazione della donna, le difficoltà e le conquiste, la consapevolezza e l’impegno di tanti che, nel corso dei secoli, hanno contribuito a quell’acquisizione di diritti e doveri che devono ancora oggi essere difesi, tutelati, perseguiti e applicati.
Particolare plauso alle docenti che hanno seguito l’iniziativa e hanno messo la loro competenza professionale, il loro impegno, la loro capacità personale e didattica al servizio del progetto.
Il team di docenti formato dalla prof.ssa Acide Elisabetta (referente di progetto), prof. Boccalini Marta che ha curato con attenzione e particolare competenza la sceneggiatura, la parte importante di traduzione dalla lingua originale della tragedia, la dizione, le riprese e gli elementi caratterizzanti la recitazione, la prof. ssa Gianna Buffa che ha curato, con le colleghe, gli aspetti letterari della stesura dei testi, con soddisfazione, ha visto la partecipazione attiva degli studenti e la progressione ed evoluzione di un percorso di formazione culturale laboratoriale.
Soprattutto gli studenti, veri protagonisti del progetto:
Lucilla, Virginia, Viola, Maria, Anna, Andrea, Sonia, Ilaria,Lorenzo,GianLuca, Asia, Zoe, Beatrice, Luca… tutti …
Le classi 2 A e 2 AB del liceo classico (in questo anno scolastico ormai entrate nel triennio del corso liceale) hanno realizzato un’esperienza unica.
Con impegno, dalla lettura del testo in lingua originale, alla traduzione, alla creazione delle scene, alla ricerca e realizzazione dei costumi, all’impegno dello studio delle “parti” per i diversi ruoli, la capacità di adattamento, di accettare, di condurre il “lavoro di squadra”, di scrivere e riadattare la sceneggiatura, di sistemare rispetto alle “esigenze di scena”…
E poi… sotto il sole cilentano… in una cornice stupenda a Velia… la realizzazione, l’impegno, la stanchezza, il tempo, prove e riprove… cambi e sistemazione…
Ma ne è “valsa la pena”.
Miglior cortometraggio.
Primo premio.
Ma c’è di più.
Non è solo una “competizione”; certo la soddisfazione è molta, ma rimane l’impegno, l’esperienza, la crescita umana e culturale, la competizione, l’approccio a nuovi “sbocchi professionali” e orientativi, la conoscenza che può far nascere “passioni” e “prospettive”.
“L’importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene” diceva Pierre De Cubertin a proposito dello sport agonistico.
E noi vogliamo “prendere” a prestito la sua frase per dire:
“L’importante è la certezza di credere ancora in questa scuola che prepara per la vita, offre opportunità culturali e saperi, aiuta a crescere ed a formarsi, è davvero “agenzia educativa”
con la sua capacità di rinnovarsi, costruire, lottare e vincere le sfide del mondo contemporaneo in modo nuovo, perché l’educazione è quel processo attraverso cui questo modo diverso di esistere può veramente concretizzarsi.