In arrivo la XXXVI Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero domenica 15 settembre 2024.
Don Davide Besseghini è parroco a Candia Lomellina e cappellano del carcere di Vercelli, dove ascolta e sostiene giovani in difficoltà in cerca di aiuto e conforto.
La sua storia è l’espressione più autentica della “missione” del sacerdote.
Ai confini con il Piemonte, nelle colline del pavese ma in diocesi di Vercelli, la piccola comunità di Candia Lomellina ruota intorno alla coltivazione della terra.
Qui la vita scorre ancora secondo ritmi antichi e chi ha scelto di rimanere nella terra delle risaie non ne farebbe mai a meno.
“Nella zona dove sono nato – spiega Edoardo, agricoltore, a Giovanni Panozzo nel video “Un prete tra la gente” che si può vedere al link https://www.unitineldono.it/le-storie/candia-lomellina-un-prete-tra-la-gente/ – quello dei campi è il lavoro principale e per noi è la vita. Io sono laureato in economia aziendale ma la strada è stata quella del seguire le orme di mio padre e dei miei nonni”.
Don Davide, suo parroco. “È un prete – racconta su unitineldono.it – che sa costruire famiglia: per lui la comunità e l’aiuto per gli altri sono certamente al primo posto”.
Un sacerdote cui è stata affidata la comunità di Santa Maria delle Grazie in Candia Lomellina e, come amministratore parrocchiale, anche quelle dei Santi Vittorino, Pietro e Michele in Cozzo e di San Martino in Langosco.
Oltre ai detenuti della casa circondariale di Vercelli, di cui è cappellano.
Qui il don offre una mano tesa a coloro che si trovano reclusi per i reati più vari.
“Il carcere ti segna e ipoteca il tuo futuro. Ti porta via gli anni più belli della tua vita – racconta don Davide ai giovani delle scuole della provincia nell’ambito di frequenti incontri formativi – e condiziona il tuo futuro, come se l’avessi scritto in fronte. L’unico modo per vivere bene la vita è studiare e lavorare. Solo così sarà possibile avere una vita onesta come diceva don Bosco…diventando onesti cittadini e buoni credenti”.
Preti come don Davide non si rivolgono solo ai più abbandonati ma ad ognuno di noi.
Quotidianamente ci fanno spazio, ci offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada e ascoltano le nostre difficoltà.
Si affidano alla generosità delle comunità per essere liberi di servire tutti, senza dover pensare al proprio sostentamento.
Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 15 settembre la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero diocesano, celebrata nelle parrocchie italiane.
La Giornata – giunta alla XXXVI edizione – permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anticrisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali.
Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle offerte deducibili.
Uno strumento di grande valore come spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, Massimo Monzio Compagnoni: “La Giornata Nazionale è una domenica in cui tutti noi praticanti esprimiamo la nostra gratitudine per il dono di sé che i nostri sacerdoti ci fanno ogni giorno, testimoni del Vangelo di Gesù, punti di riferimento nelle comunità, uomini di fede, speranza e prossimità. È un nostro dovere ed è necessario un impegno collettivo per sostenerli nella loro missione, … anche economicamente”.
Infaticabile promotore di iniziative, sempre sorridente, don Davide è considerato dai parrocchiani “un prete tra la gente”, un amico cui rivolgersi nel momento del bisogno e con cui condividere i momenti importanti della propria vita.
Il don lo raccontano più facilmente gli altri.
Lui davanti alla videocamera di Giovanni Panozzo abbassa lo sguardo: non ama i riflettori. “Sono cresciuto in una famiglia contadina – racconta timidamente – e abbiamo imparato fin da piccoli, in casa, a lavorare e a servire. Poi a una certa età ho incontrato l’operazione Mato Grosso (ndr movimento di volontariato di ispirazione cattolica) ho conosciuto i poveri più lontani, in missione. Il servire davvero è il modo giusto di amare”.
Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità.
I sacerdoti sono sostenuti dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento.
Nonostante siano state istituite 40 anni fa, a seguito della revisione concordataria le offerte deducibili costituiscono un argomento ancora poco compreso dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno.
Nate come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, le offerte per i sacerdoti sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica in quanto espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 226 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi in via di sviluppo e 2.552 sacerdoti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo.
L’importo complessivo delle offerte nel 2023 si è attestato appena sotto gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2022.
È una cifra ancora molto lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 516,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire ai circa 32.000 sacerdoti una remunerazione intorno ai mille euro mensili per 12 mesi.
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Redazione di Vercelli