VALSESIA – Il Cai provvede alla segnaletica
Importante lavoro dei soci
Interventi alla segnaletica in Val Piccola per il Cai.
“Dopo essere stati nelle scorse settimane nel territorio di Fervento, per alternare le località tra le nostre vallate, ci dirigiamo in Val d’Egua, partendo dall’ameno abitato di Campo Ragozzi, situato poco a monte della carrozzabile per Carcoforo. Subito dopo il paese, il percorso corre poco alto sul torrente che forma una suggestiva serie di cascatelle e si immerge in un folto bosco di noccioli rigogliosissimi che ci accompagna per tutta la prima parte della nostra escursione, costringendoci ad un lungo lavoro di sfoltimento di questa invadente vegetazione. Falcetti, forbicioni e motosega hanno lavorato a pieno ritmo per almeno un paio di ore, mentre alcuni di noi collaboravano a rimuovere i rami tagliati e altri provvedevano a rinnovare con pennelli e cartelli la segnaletica. La collaborazione di ognuno, nelle sue personali capacità e con le attrezzature a disposizione, ha permesso in tutta questa prima parte di effettuare un lavoro notevole e di liberare il passaggio da un’invadente boscaglia. Successivamente, usciti dal bosco, il lavoro è diventato meno pesante ma non meno impegnativo perché nelle parti superiori la traccia tende ad essere sempre meno evidente. Un primo gruppo ha proseguito, sottopassando l’alpe Mazzuccone, e si è diretto all’erto canale che porta alla Bocchetta del Cardone, continuando il lavoro di rifacimento della segnaletica. Una parte di questo itinerario era ancora innevato, pertanto in questo tratto non è stato possibile completare con l segnali, ma in questo caso il canale di salita risulta ormai evidente. Il secondo gruppo ha invece raggiunto prima l’alpe Mazzuccone e continuando l’Alpe Vallè Piat, dove il sentiero risulta meno evidente e la segnaletica diventa praticamente indispensabile per mantenere la giusta direzione. Più oltre il percorso verso Cima Pianone e le erte Piovatte dìEgua scompare e non è segnalato. Nei pressi dell’alpe abbiamo incontrato il pastore con un numeroso gregge di pecore che occupava buona parte del pendio sottostate l’alpeggio. Oltre ai cani per radunare il gregge si notava la presenza di un maremmano che ci è prima venuto incontro sul sentiero per sbarrare il passo ed è stato poi richiamato e trattenuto dallo stesso pastore, cosa che ci ha permesso di terminare il nostro impegno, mantenendo il giusto percorso fino all’alpe, attraversando anche in parte il gregge. Come si è rilevato se c’è collaborazione la convivenza tra escursionismo e pastorizia, anche con i maremmani, è tranquillamente possibile, mentre, forse discretamente celato, ci osserva il lupo”.
Per la commissione segnaletica Elio Protto.
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Redazione di Vercelli
