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Unico incarico completamente gratuito, ma più o meno con gli stessi impegni di tutti gli altri

TRIPPA PER I GATTI / 962 - Poche ore al varo della nuova Amministrazione del Comune di Vercelli - Trattative serrate, accordi fatti e rifatti, spirito di servizio difficile da domare - Insomma, un post elezioni come tanti - Ma, dove tutto è fluido e volatile, una solida certezza c'è - Forse sulle schede elettorali converrà stampare direttamente il nome di Gianni Marino, Vice Presidente del Consiglio Comunale

Sicurezza capace di cavalcare i lustri ed ora anche i decenni

Se l’immortale Franco Battiato l’avesse conosciuto, forse non avrebbe scritto “Centro di gravità permanente”.

O, almeno, avrebbe cambiato qualcosa.

Ma andiamo con ordine.

***

Siamo in dirittura d’arrivo in vista del varo della Giunta del Sindaco Roberto Scheda.

I partiti sono reduci da una trattativa serrata e non breve che, a seguirla, ha dato a tratti l’impressione di sparare ad un bersaglio mobile: pensi che sia lì nella tacca di mira e, invece, è già di là.

Tutto sembra concluso, poco prima che tutto sia da rifare.

Le previsioni valgono il tempo di uno starnuto ed il cielo limpido è subito percorso da nubi minacciose che nemmeno il compianto Edmondo Bernacca avrebbe saputo dire da dove fossero arrivate.

Tutto è volatile, basta un flatus vocis a sublimare solide basi date per acquisite, certezze granitiche disintegrate come pulviscolo di polveri sottili.

Eppure, in questo mare magnum dove “rari nantes in gurgite vasto” cercano un attracco, un porto e poi, finalmente, un posto al sole, una sicurezza c’è sempre stata.

Un approdo consolatorio, stella polare di una politica in cerca di se stessa, landmark della Pubblica Amministrazione sempre bisognosa di riferimenti condivisi.

Hanno trattato, si sono accordati, hanno stracciato gli accordi, hanno ritrattato, si sono pacificati, hanno mandato giù bocconi amari ed anche assaporato l’acre e voluttuoso gusto del potere, pregustato lauti e succulenti gettoni.

Lo spirito di servizio l’ha fatta da padrone e si sa che, quando lo spirito di servizio si impadronisce di te, è una brutta bestia da domare: se uno vuole servire non c’è niente da fare.

Ebbene, in questa tempesta ormonale di Wille zur Macht, c’è un punto fermo, un luogo al confine del reale, tra il “già” della materia ed il “non ancora” dello spirito, osservatorio accessibile alle élite ed idoneo a contemplare una visione cosmica privilegio di pochi.

Quel posto è il posto di Vice Presidente del Consiglio Comunale di Vercelli.

E’ il posto di Gianni Marino.

Da sempre, cavalcando i lustri.

Lo ricordiamo a fianco del Presidente Camillo Bordonaro, poi di Michele Gaietta e, via via, fino a Romano Lavarino: uno score interrotto soltanto da parentesi brevi, nel corso di stagioni politiche gracili ed anche solo in embrione, subito sfiorite.

Ed anche nella tornata amministrativa che s’inizierà tra poche ore, pare proprio che i partiti non abbiano faticato ad archiviare la pratica.

Gianni Marino  – a meno di rivoluzioni improbabili – sarà ancora Vice Presidente: mentre scriviamo nessuno può dire ancora con certezza di quale Presidente, ma questo è un dettaglio che appartiene alle mutevoli cose della politica, alla cultura dell’effimero.

I Presidenti passano, il Vice Presidente resta.

Sul suo nome sempre tutti d’accordo, da sempre.

Peraltro, è l’unico incarico che sia del tutto gratuito: nessun gettone, prebenda, indennità di carica, niente.

E richiede, non meno di altri, di presenziare a tanti, se non tutti gli eventi, cosa che il mai pentito e tantomeno rinnegato veterodemocristiano ha sempre disimpegnato con diligenza, sia nelle occasioni con buffet (sempre più rare), sia in quelle prive di accoglienza.

Sempre presente, talvolta nella duplice veste di Vice Presidente e Alpino.

Vecchia scuola, altro stile: hanno chiuso la Democrazia Cristiana, ma i veri democristiani ci saranno sempre.

Tanto è vero che c’è chi sta pensando di suggerire alla Prefettura di Vercelli una utile implementazione dei documenti elettorali comunali: il nome di Gianni Marino – Vice Presidente del Consiglio Comunalepotrebbe essere direttamente stampato sulle schede elettorali, in modo che, sin dal primo turno, fosse data all’Elettore la possibilità di risolvere la questione semplicemente apponendo una croce sul nome (l’unico), evitando, in tal modo, noiose ed ulteriori perdite di tempo.

Che dire?

Chi vivrà, vedrà.

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