“Il legno che canta”: dopo i concerti e le conferenze, sono state un successo anche le mostre organizzate dall’Associazione Culturale Musicale “Angelo Gilardino” per onorare la memoria del chitarrista e compositore vercellese.
Al Museo Leone si chiuderà domenica 2 giugno (tre giorni dopo il previsto) la mostra di liuteria nella Sala delle Cinquecentine: sono esposte ventisette chitarre realizzate da sei importanti liutai italiani: tutti strumenti in qualche modo legati a Gilardino, e molti dei quali messi a disposizione dal liutaio modenese Lorenzo Frignani.
In queste settimane si sono svolte visite guidate alla mostra, a cura di importanti chitarristi che erano stati allievi di Gilardino: Luigi Biscaldi, Marco De Santi e Laura Mancini, tutti soci fondatori dell’Associazione “Angelo Gilardino”.
Per la conclusione si è scelta la data di sabato 1° giugno, anche per abbinarla alla chiusura dell’altra mostra ospitata in questi giorni in un’altra sala del Leone, la “d’Ercole”: “Kouros” del fotografo Salvatore Giò Gagliano, dedicata al giovane Marco Canella.
Così, a partire dalle 17, il liutaio Mario Grimaldi, nato a Crotone ma ormai piemontese da anni, parlerà del suo libro “Il legno che canta” (titolo anche della mostra e di tutta la rassegna annuale dedicata a Gilardino), scritto a quattro mani appunto con il compositore vercellese e, come è già avvenuto nei tre sabati precedenti, il giovane e straordinario chitarrista messicano Gianluca Daglio Erazo proporrà frammenti musicali con alcune delle chitarre esposte.
Infine, sarà dato spazio a Gagliano che, a sua volta, ringrazierà il pubblico accorso dal 21 aprile e fino a questi ultimi giorni all’altra mostra.
Nella circostanza, Gagliano mostrerà la foto acquistata, con una generosa offerta, dall’Associazione “Angelo Gilardino” a favore della raccolta fondi per consentire a Marco Canella di affrontare le onerose spese per la sua gamba “bionica”.
Passando all’altra mostra, quella al Museo del Tesoro del Duomo, con una trentina di opere pittoriche di tre autori vercellesi che Gilardino amava (Enzo Gazzone, Umberto Ravello ed Egdardo Rossaro), il successo è stato tale che la mostra viene prorogata di un mese: anziché il 30 giugno si concluderà il 31 luglio.
Lo hanno deciso, d’intesa con il presidente dell’Associazione “Angelo Gilardino” Marco De Santi, il presidente della Fondazione Museo del Tesoro del Duomo Piero Bellardone, con la conservatrice del Museo Sara Minelli e con la conservatrice della Biblioteca Capitolare Silvia Faccin.
Anche per quanto riguarda questa mostra si stanno concordando visite guidate nonché la ripresentazione del libro “L’arco nel buio – La storia del pittore Umberto Ravello”, scritto da Gilardino e pubblicato nel 2019 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli.
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Redazione di Vercelli