Tre partiti sicuramente ancora poco conosciuti:
Italiexit, fondato dal Senatore Gian Luigi Paragone;
Ancora Italia, che si ispira alle posizioni del filosofo Diego Fusaro
e, infine, Siamo (niente a che vedere con SiAmoVercelli), che ha proprio nei relatori di oggi (conosceremo in particolare il Dott. Dario Miedico) i propri dirigenti.
Ed è proprio il Medico Legale a suo tempo radiato dall’Ordine dei Madici di Milano
(peraltro, come riporta anche questo articolo,
poco dopo avergli conferito l’onorificenza per i 50 anni di professione medica) per le sue posizioni critiche nei confronti dei vaccini.
L’incontro (confinato nel piazzale a ridosso dell’Hotel Cinzia dove, a Sant’Eusebio, ci sono i baracconi) ha visto una buona partecipazione di persone.
Non si sa perché sia stata assegnata ai neonati partiti questa sistemazione: la partecipazione è stata buona, anche se qualche lacuna organizzativa (avvisi arrivati all’ultimo minuto) e, appunto, la “location” (a dir poco) “decentrata” non hanno aiutato.
Inutile dire che l’incontro arriva in un momento di evidente crisi di un certo forse acritico rigore: emergono contraddizioni e falle nel sistema.
Medici sospesi anche a Vercelli perché non vaccinati.
Sospesi e poi riammessi perché, nel frattempo, hanno avuto il Covid e, quindi, risultano immunizzati.
Un numero non ancora precisato (sono al lavoro per fornire dati o, almeno, stime attendibili sia i Sindacati dei Lavoratori, sia quelli degli Imprenditori) di Lavoratori, anche in provincia di Vercelli è stato lasciato a casa di punto in bianco, senza lavoro e senza stipendio.
Ma, con cadenza ormai pressochè quotidiana, arrivano le prime pronunce di Tribunali
(ad esempio l’ultima di questa settimana, della V Sezione del Tar Lazio)
le quali “sospendono” le sospensioni o, quanto meno, la privazione dello stipendio.
E’ proprio il Tribunale Amministrativo romano ad avere stabilito, con un’Ordinanza destinata ad avere seguito, che al Lavoratore sospeso spetta comunque almeno il 50 per cento della retribuzione, considerata minimo vitale.
In effetti, un po’ tutti non ci siamo accorti – dicono con forza Italexit, Ancora Italia e Siamo – che (forse perché chi doveva decidere pensava a numeri inferiori di persone che rifiutano il vaccino) un’ondata senza precedenti, anche quanto a brutalità nella esecuzione delle misure, si è abbattuta su almeno 500 mila lavoratori italiani.
Che vorrebbero andare a lavorare, sono negativi al tampone, ma sono buttati fuori dai posti di lavoro e lasciati senza un euro in tasca.
Però, sia pure, per ora, solo in sede di provvedimenti cautelari, le decisioni della Magistratura paiono orientate a tutela dei Lavoratori: in modo non unanime, ma prevalente.
La posizione di Italexit, Ancora Italia e del Dott. Miedico è chiara, a sostegno delle scelte di chi rifiuta il vaccino anticovid: non è sicuro.
Lo dimostrerebbe anche lo stesso modulo – clicca qui –
presentato per la sottoscrizione delle persone che scelgono di sottoporsi al vaccino, dichiarando di essere al corrente dei rischi relativi: in particolare su questo punto, il Dott. Miedico ha una posizione assolutamente chiara.
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Dibattito non meno teso, questo pomeriggio, per quanto riguarda il green pass.
La misura appare sempre più superata, nei fatti, dall’evolvere della pandemia: da lunedì tutto il Piemonte tornerà “bianco”, ma fino al 31 marzo, per quanto riguarda il super green pass, non cambierà nulla.
Di tutto questo si è parlato questo pomeriggio, in cui, come abbiamo visto, l’intervento più atteso è stato quello del Dott. Miedico.
Le sue sono parole che – forse – non siamo abituati a sentire.
Ma che possono concorrere a tratteggiare un quadro più completo.
In particolare quando sottolinea come i vaccini anticovid non abbiano potuto essere testati (ed è ovvio, data la ristrettezza dei tempi) al fine di verificarne l’assenza di effetti avversi nel medio e lungo periodo.
Nel nostro video, a lui la parola.