Domenica 28 aprile 2024, alle ore 11,00 presso il Museo Civico sarà proposta una nuova visita guidata su un nucleo di sculture di Bistolfi recentemente acquisite sul mercato antiquario grazie al lascito testamentario del sig. Bruno Bigotti di Odalengo Grande.
Le opere oggetto della visita guidata sono andate ad arricchire la collezione della Gipsoteca bistolfiana consolidandone il ruolo primario di tutela, studio e valorizzazione nel panorama della scultura tra Otto e Novecento.
Il pubblico verrà accolto da Martina Boano che avrà il compito di illustrare le peculiarità delle quattro nuove opere:
la Primavera Italica, una riduzione in marmo statuario dell’omonima statua in bronzo collocata sul Monumento ai Caduti di Casale Monferrato, inaugurato il 26.5.1928.
La statua è firmata “L Bistolfi” sulla base a destra e va ad affiancare il bozzetto in gesso già di proprietà del Museo;
la Testa in bronzo del Filosofo, tratta da “La Croce”, monumento funebre al senatore Tito Orsini, morto nel 1899, e collocato al cimitero di Genova Staglieno.
La scultura, montata su una base in travertino, è siglata col monogramma “LB” sul lato sinistro, il taglio sembra seguire molto da vicino il modello in gesso già in esposizione in Gipsoteca.
Il monumento sepolcrale fu commissionato allo scultore casalese dalla figlia, la contessa Dattili della Torre-Orsini ed inaugurato, nel Cimitero Monumentale di Staglieno, il 19 gennaio del 1907.
La scultura ebbe una certa risonanza quando il modello in gesso fu esposto alla Biennale di Venezia del 1905 ottenendo unanime consenso di critica;
la Testa in bronzo de L’Alpe, particolare del Monumento a Segantini di Saint Moritz.
L’opera venne donata da Leonardo Bistolfi a Guido Marangoni, all’epoca intellettuale e Direttore della biennale di Monza, del Castello di Milano e dei Musei di Milano;
il Bozzetto in bronzo per il Monumento a Garibaldi a Savona, conosciuto anche con il titolo de “Il fantasma di Garibaldi”, opera iniziata nel 1908 ma inaugurata 20 anni dopo, l’11 novembre 1928.
L’opera è andata ad affiancare i due bozzetti in gesso , già esposti in Gipsoteca.
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Redazione di Vercelli