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VERCELLI, APRE "ENOSTORIE" - Storie di iniziativa, ottimismo e voglia di fare Impresa su basi solide - Storie di cultura del vino e dell'enologia sostenibile - Storie di offerta al pubblico di vini rigorosamente verificati, provenienti da Cantine che praticano la vinificazione responabile - Ed alla portata di molti

Come si può chiamare una storia vera di passione e cultura enologica, di offerta innovativa ad un pubblico di intenditori ed anche di persone che vogliono semplicemente la garanzia certa di trovare vini di qualità e sostenibili, prodotti da piccole cantine gestite da enologi non inclini al compromesso?

Che nome dare a questa storia di iniziativa imprenditoriale coraggiosa, così come fondata su solide basi di conoscenza ed una preparazione meticolosa, cura attenta del particolare, orientamento al Cliente, passione per il proprio lavoro?

Il nome per questa storia e per queste storie che si intrecceranno con quelle dei consumatori c’è e l’ha trovato Sara Rocutto, che propone ad un pubblico vercellese e non solo, “Enostorie”, la boutique dell’enologia, la maison del vino di qualità e di un approccio al bere responsabile.

Responsabile non soltanto perché evidentemente attento ad evitare gli eccessi, ma responsabile anche perché – come abbiamo già accennato – i vini che si trovano qui a Vercelli, al 18 di Corso Fiume, in questo simpatico ed accogliente punto di incontro che ha tagliato il nastro inaugurale sabato scorso, provengono da Cantine attentamente selezionate tra il grandissimo patrimonio di conoscente della titolare, diverse per i vitigni dai quali attingono le produzioni, ma unite dal comun denominatore di praticare tecniche colturali e poi di vinificazione del tutto conformi a standard di sostenibilità.

Insomma, chi viene a Enostorie sa di trovare non soltanto l’eccellenza nell’accezione tradizionale della parola, ma soprattutto quella particolare forma di attenzione che ci tiene indenni da strumentalizzazioni commerciali e soggezioni industriali ad interessi eccessivi di marcato.

Ultimo aspetto, ma non certo per importanza, il segnale di ottimismo e ripresa che questa giornata manda alla città.

Una saracinesca che si alza, specie se sostenuta da una fondata (e formata) voglia di fare impresa, significa sempre desiderio di futuro ed è per tutti un segnale di speranza.

Peraltro, nello stesso giorno (ma ne diciamo in altro servizio) il secondo appuntamento: in mattinata l’inaugurazione di una nuova gestione, del ristorante che, in Piazza Cavour, era stata la Trattoria da Paolino.

Buon lavoro allora a Sara, che nel giorno dell’inaugurazione è stata accompagnata da Dirigenti e Funzionari di Ascom Vercelli, da Jose Saggia e Donatella Bertolone a Paola Bussi con Enzo Capanna e dai rappresentanti del mondo dei Sommellier e di Slow Food, guidati dal Fiduciario Massimo Bignardi.

Poi, tanti appassionati e intenditori, già formati ed altri desiderosi di “abbeverarsi” a questa “fonte” di prodotti davvero speciali, ma non esclusivi, alla portata di molti.

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Posted in Economia