Resta alta la tensione nella Casa circondariale di Vercelli e, ancora una volta, tre appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria restano contusi.
“E’ uno stillicidio continuo il ripetersi di eventi critici contro il personale di Polizia Penitenziaria di Vercelli in servizio”, denuncia Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
“Nella giornata di ieri, intorno alle 14.00, è stato comunicato a un detenuto poco più che ventenne che alcuni beni da lui ricevuti con un pacco postale non erano consentiti dal regolamento interno dell’istituto. Appresa la notizia, il soggetto ha subito dato in escandescenza oltraggiando i presenti, tra cui anche il Vice Comandante, e minacciando di incendiare e danneggiare qualsiasi cosa. Ordinatogli di fare rientro nella propria cella, una volta giunto sul piano detentivo, ha scaraventato un carrello contro la postazione del personale di sicurezza riproponendo l’atteggiamento oltraggioso, volgare e minaccioso mostrato precedentemente, tanto che è dovuto intervenire ulteriore personale di supporto per riportare alla calma il ristretto che è poi stato accompagnato nell’ufficio del Comandante al fine di chiarirgli i contenuti del regolamento. Nell’attesa, la sua insistenza nel voler ottenere i beni non consentiti riceveva nuovamente il diniego da parte del personale”.
Santilli spiega che “ciò ha nuovamente scatenato l’ira del detenuto che, questa volta, si è scagliato ferocemente contro un Ispettore, spintonandolo e colpendolo con un pugno al volto per poi sferrare un altro pugno a un Sovrintendente intervenuto in soccorso del collega e torcergli il polso nel tentativo di divincolarsi e proseguire la sua violenza contro gli altri poliziotti che, nel frattempo, sono intervenuti immobilizzando il soggetto e ponendo fine alla sua aggressività. Al termine di questo ennesimo episodio di ingiustificabile violenza, tre unità di Polizia Penitenziaria hanno necessitato delle cure sanitarie al pronto soccorso, mentre il detenuto ha rifiutato di sottoporsi a visita medica in quanto non ne aveva alcuna necessità”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime vicinanza e solidarietà ai poliziotti rimasti contusi a Vercelli e torna a denunciare la realtà delle carceri piemontesi e italiane: “La situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato” conclude il leader del SAPPE.
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Redazione di Vercelli