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LETTERA AL DIRETTORE – Il ricordo di Anna Marani Filippone da parte del genero Valerio Cipolli              

La donna scomparsa qualche giorno fa, è stata un esempio di coraggio e di forza d'animo, capace di reagire a tante difficoltà che la vita l'ha costretta ad affrontare

Vercelli Città

Ho conosciuto Anna nel 1995, quando mi sono fidanzato con sua figlia Bianca, poi diventata mia moglie. Parliamo quindi di un’epoca in cui “il Cesare” se n’era già andato da un pezzo.

Lei era una donna straordinaria, che brillava di luce propria, e mai riflessa di quella del marito. Era fieramente orgogliosa di ricordare, quando ne aveva l’occasione, la figura di quell’istrionico vercellese doc con cui aveva avuto la fortuna di costruire una famiglia, ma mai per “farsi bella” di questo. Perché non ne aveva bisogno, aveva una sua vita privata piena di affetti, di cose belle, di lavoro, di iniziative che portava avanti con vigore ed entusiasmo.

Anna, la fantastica nonnona di mia figlia Lucilla, ha lavorato per tanti anni in ospedale come infermiera professionale, e una volta in pensione si è dedicata ad altro ma ha continuato ad aiutare persone in difficoltà a cui ha sempre teso una mano. A cavallo tra gli anni ’90 ed i primi del 2000 ha avuto in affido temporaneo una bambina a cui ha dato tanto amore, consentendo alla madre di superare un periodo difficile e ristabilire un equilibrio nella propria vita personale. Ha sempre fatto volontariato puro, inteso proprio come aiuto offerto senza contropartita né riconoscimento pubblico.

Anna amava le piante, amava i cani, amava girare e osservare la natura, amava la musica classica di cui era una notevole intenditrice, era curiosa delle novità e si divertiva a sperimentare davanti ai fornelli, sfornando piatti che puntualmente condivideva con noi e con gli amici più stretti.

Ha avuto un cuore grande e sempre giovane, è stata un esempio di coraggio e di forza d’animo, capace di reagire a tante difficoltà che la vita l’ha costretta ad affrontare.

Vorrei che Anna, la mia seconda mamma, venisse ricordata così, perché la sua vita possa essere di esempio per chi l’ha conosciuta e per chi la scopre solo oggi grazie all’impegno di chi ha pensato di farne un ricordo pubblico.

Grazie!

Valerio Cipolli

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Redazione di Vercelli

 

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