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TRINO - La Comunità parrocchiale accoglie la piccola Ginevra - Presente anche il Gruppo Alpini, che non manca mai di sottolineare la propria devozione alla Beata Vergine Maria ed al Beato Alpino, Don Secondo Pollo - IL VIDEO

(marilisa frison) –  La scorsa domenica, prima di di Quaresima, 18 febbraio 2024, la Santa messa delle 10 è stata ricca di piacevoli avvenimenti.

È stata accolta all’altare da don Patrizio Maggioni, la piccola Ginevra Tringali, con papà Francesco, mamma Samantha, padrino e madrina, che in occasione del suo Santo Battesimo, in questa domenica speciale, è stata iscritta nel libro della vita.

È diventata figlia di Dio, il re dei re. A lei e alla sua famiglia vanno gli auguri per futuro roseo, tutto in salita, ma con uno sguardo sempre rivolto al Signore.

Inoltre, in chiesa erano presenti gli alpini, il “Gruppo Alpini Trino”, in occasione del tesseramento.

Gianni Tavano dall’ambone ha invocato la preghiera dell’Alpino, mentre i compagni erano sull’attenti, ordine impartito dal Presidente Massimo Olivetti. Il parroco ha sottolineato l’importanza di questo gruppo, che tanto si dà da fare per la comunità, sempre in sordina e a testa bassa, una grande risorsa per la nostra splendida cittadina. Al termine della Santa messa hanno fatto la foto di gruppo davanti all’altare con la foto di don Pollo, uno di loro. In onore agli Alpini era presente l’Assessore Roberto Gualino, con fascia tricolore, nelle veci del Sindaco.

L’omelia don Pato l’ha incentrata sulle tentazioni e su quanto è importante stare lontano da queste tentazioni, a tal riguardo ha voluto raccontare una parabola dal titolo “la parabola del treno”, che interiormente lo rispecchia.

Racconta di treno ad alta velocità con tutte le comodità possibili e inimmaginabili, dove non manca nulla, e noi siamo su questo treno, seduti e spamparazzati con ogni tipo di confort, viaggiando a 300 km orari, tutto studiato per non farci mancare nulla, internet, TV, sedili massaggianti. Ma, mentre il treno corre, a un certo punto una hostess uscendo dalla cabina di pilotaggio lascia intravedere che non c’è nessuno a condurre il treno. Allora come va a finire questa parabola? Che le persone si inquietano. In questo treno bellissimo c’è tutto, ma manca la cosa principale, manca chi conduce il treno. Qualcuno si slaccia la cintura e la hostess lo rassicura “stia tranquillo, è tutto automatico, funziona alla perfezione”. Ma il tipo si alza e dice: “no, io voglio andare in fondo al treno e stare tra gli ultimi, dove la gente non ha nulla, vado là per ritrovare il padrone del treno, chi conduce il treno, chi ci ha regalato la vita, perché mi ha detto: che se non lo trovo davanti devo tornare indietro tra gli ultimi”. E il sacerdote ha terminato “in questo inizio di Quaresima recuperiamo davvero il Signore, perché una vita senza il Signore, senza Dio, che è poi l’amore, è nulla. Bisogna donarsi e non pensare alle nostre comodità.

Al termine della celebrazione religiosa il diacono Giuseppe Partinico, ha speso delle bellissime e toccanti parole per don Patrizio: “carissimo don Patrizio, abbiamo ricevuto una tua lettera che ha colpito molto la nostra Comunità, e colpisce ciascuno di noi, per il contenuto. Ma sentiamo l’impegno forte e penso di dover esprimere le parole di tutta la nostra comunità: sentiamo il desiderio forte di accompagnarti sicuramente con la preghiera e il compito più grande che ciascuno di noi in questo momento può fare, dirti il nostro grazie, perché siamo sicuri che tornerai in mezzo a noi ancora più carico di prima. Quindi, questo nostro accompagnamento vuol essere veramente il ringraziamento di tutto ciò che fai per la nostra comunità e di ciò che ancora farai”.

Un grande applauso spontaneo è partito dall’assemblea.

La benedizione del papà e mamma di Ginevra e poi di tutta l’assemblea hanno chiuso la Santa messa centrale della prima domenica di Quaresima.

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Posted in Pagine di Fede