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ISTITUTO LANINO - “Benvenuti nel futuro sostenibile” incontro con Eduiren      

Le allieve Aurora Pomati e Rebecca Stecchi condividono quanto imparato durante l’interessante appuntamento

Vercelli Città

Nuovo appuntamento con gli attori del territorio che si occupano di ambiente per sensibilizzare le classi dell’I.I.S. “ Cavour” che partecipano al progetto “Benvenuti nel futuro sostenibile”.

Nel mese di febbraio sono stati organizzati due incontri con Eduiren.

Il primo si è svolto allo Spazio Gioin nella mattinata di lunedì 5 febbraio con le classi 2^A SSAS e 2^B SSAS dell’Istituto professionale “Lanino”, il secondo, gemello del primo, si svolgerà con la 3^D TUR e con la 3^I TUR dell’Istituto tecnico “Cavour” il 14 febbraio .

Le relatrici sono state e saranno Marta Romano, responsabile Eduiren Piemonte e Manuela Carniel, responsabile ASM per il comparto dei rifiuti.

Si sono aggiunti, nella seconda parte dell’intervento, l’operatore Marcello Petrillo e Gianluca D’Avola, tecnico per la città di Vercelli, che hanno apportato al dialogo educativo esempi concreti.

Ci chiamiamo Aurora Pomati e Rebecca Stecchi, siamo due alunne di 2^B SSAS, abbiamo piacere di condividere cosa abbiamo imparato dall’incontro con Eduiren.

 

L’evento si è aperto con una grande verità a cui noi non pensiamo mai a sufficienza: l’azione primaria di responsabilità è individuale, è a carico nostro.

È importante adottare comportamenti corretti e farsi delle domande sul dopo, sul post raccolta, ovvero che fine faranno i nostri rifiuti, tanto quanto è importante cercare di consumare meno e in modo più ragionevole.

È stata proiettata un’immagine ripresa dall’alto del concerto di Ligabue di qualche anno fa al Campo Volo di Reggio Emilia, c’era il palco ben visibile e una miriade di persone.

La seconda immagine riguardava il dopo concerto, l’area era letteralmente sommersa di pattume.

Chi si è occupato di rimuove la spazzatura ha raccontato di aver quasi sollevato con i mezzi un uomo addormentato poiché coperto di rifiuti.

Oltre al malcostume e alla scarsa educazione ambientale dimostrata in quel frangente, si sono dovute impiegare risorse economiche, energia e tempo per la pulizia.

È la stessa dinamica che avviene in città, più sporchiamo senza criterio, più ASM deve svolgere lavoro extra con costi aggiuntivi, più aumenteranno le tasse e più ci lamenteremo, ma tutto parte dai nostri comportamenti sbagliati.

Ci hanno inoltre spiegato che la direttiva CEE n. 156 del 18 marzo 1991 afferma che “sono rifiuti le sostanze o gli oggetti di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”.

 

Detto in altre parole, se uscissimo dal negozio con l’ultimo modello di cellulare, ma per qualche ragione volessimo buttarlo, potremmo etichettarlo come rifiuto e gettarlo nel primo bidone.

Questa logica, insieme a quella del consumismo a cui in tanti strizzano l’occhio, altro non fa che impedirci di riflettere sui nostri consumi.

È semplice comprare, usare un po’ e poi buttare, ma dovremmo riflettere sull’ insegnamento delle 4 R, che ancora una volta ci vede protagonisti.

Pensiamo ad una piramide rovesciata: nella parte alta, quella più consistente, lì c’è la Riduzione, poi, a scalare il Riutilizzo, a carico del cittadino e in seguito il Riciclo, dove entra in gioco ASM, il Recupero e lo smaltimento, sempre a cura di ASM.

D’altronde, a Vercelli produciamo fra i 20 e 22 mila chilogrammi di rifiuti giornalieri, che spalmati su una popolazione di 45 mila abitanti fanno mezzo chilo al giorno a testa. È necessario riflettere individualmente sulla Riduzione e sul Riutilizzo.

In seguito si è parlato di riciclo di carta e cartone, organico, plastica, vetro e alluminio e metalli.

Ogni comune ha il proprio sistema di raccolta e le regole variano in base a come, in un secondo tempo, i rifiuti vengono riciclati e dai macchinari impiegati.

A Vercelli, per esempio, il cartone del latte o quello dei succhi di tetrapck si buttano nella carta poiché le macchine riescono a separare il sottile film di plastica e recuperare la materia prima.

L’organico produce compost, un fertilizzante organico, e anche biogas, il che ci dimostra come da un rifiuto possa nascere una risorsa.

Per la plastica è stato interessante capire che solo gli imballaggi vanno negli appositi contenitori della plastica: la plastica che come funzione ha quella di contenere e proteggere qualcosa, a cui riusciamo a modificare la forma con la sola forza delle nostre mani. Il resto, anche se è plastica,  si deve buttare nell’indifferenziato!

Il vetro è riciclabile al 100% e per ridargli vita si usano temperature più basse rispetto a quelle usate per la sua produzione la prima volta, le macchine inoltre staccano in automatico etichette, anellini dal collo delle bottiglie e tappi, il che agevola anche il cittadino.

Tutti i rifiuti indifferenziati, quelli che non avranno ulteriore vita, andranno al termovalorizzatore a Torino, lì verranno bruciati e creeranno energia elettrica.

È fondamentale differenziare bene, meno rifiuti indifferenziati produciamo e più inneschiamo un ciclo virtuoso di recupero.

Se abbiamo dei dubbi, oltre a chiamare in azienda, possiamo scaricare il Rifiutologo dal sito ASM Vercelli oppure l’APP www.asmvercelli.it.

 

Insomma, non siamo proprio giustificati a non differenziare o a farlo senza criterio, come non siamo giustificati ad abbandonare per la strada i rifiuti ingombranti, basta chiamare e concordare il ritiro, che peraltro è gratuito.

 

Ognuno di noi dovrebbe sentire sulle spalle la responsabilità di salvaguardare l’ambiente e il pianeta.

 

Aurora Pomati e Rebecca Stecchi

Classe  2^B Servizi socio-sanitari – Istituto professionale “B.Lanino”

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università