(Stefano Di Tano per Vercelli Oggi, Domenica 14 gennaio 2024).
Qualche segnale di incertezza e di scarsa compattezza dei reparti era emersa già nel primo tempo quando si era visto e capito che il forte impeto del Renate non era solo un fatto difensivo e di contenzione degli avversari, ma qualcosa che puntava più in alto.
Tempi duri per il nostro n. 1 Jacopo Sassi (maglia 22) che aveva visto un paio di arrembaggi pericolosi nella sua area di porta con il risultato di lavorare ad alto ritmo sui successivi calci d’angolo punitivi.
Timide le apparizioni di Houdi, Mattia Mustacchio (n.7) e Nepi nel rettangolo difeso da Fallani, sapientemente protetto da un quartetto di difensori che non lasciavano scampo alle incursioni (sempre le stesse, sempre uguali) delle nostre punte.
Non arrivando a soddisfacenti conclusioni, i nostri giocatori si sono sentiti in forte difficoltà e malamente hanno puntato a rinforzare il reparto difensivo che era bersagliato dalle continue sollecitazioni degli avversari.
Centrocampo indebolito, e pochi collegamenti con le deboli fasce esterne ed i corridoi centrali nei quali i nostri giocatori, erano impediti anche con le maniere forti dagli arcigni guardiani della porta lombarda.
Ne fanno fede, a fine partita, i nomi di quattro ammoniti che in tutti i modi hanno compiuto il loro dovere rischiando a volte l’espulsione.
Questa, in breve, la situazione al 45° minuto (0-0), mentre la nebbia si allentava sul campo, ma il termometro in forte ribasso giocava contro la lucidità dei nostri ragazzi che al 46° (- primo minuto della ripresa -) bruciavano la frittata incassando il goal del Renate ad opera del centrocampista Baldassin, lesto a girare in rete un traversone alle spalle di Sassi, attento a coprire altre falle della difesa.
Indiscutibile e dolorosa la ripercussione dei bianchi sul cambiamento “a freddo” del risultato che appariva sempre più difficile da recuperare perché il Renate ora sfoderava quintali di grinta e cattiveria senza riserve su ogni pallone giocabile, annullando quasi tutte le modeste azioni di attacco dei vercellesi.
Andrea Dossena ha così cercato di organizzare la contro-offensiva tagliando netto il povero attacco messo in campo, mandando in panchina Mustacchio e Maggio, consentendo l’entrata con un filo di speranza, di Petrella e il leone dei miracoli Gianmario Comi (n.10), ma il destino è segnato in negativo.
Si arriva infatti al 90° tra la tristezza e la rassegnazione: tutto gioca contro la Pro, arbitro, segnalinee, stato confusionale del centrocampo, e persino un collaboratore panchinaro del Renate che getta volutamente un secondo pallone sul campo per fermare un’azione della Pro in fase di attacco.
L’arbitro Gavini (di Aprilia) vede tutto, e lo espelle con tanto di cartellino rosso (una vera figura di m… per il colpevole che poi si sbraccia sul campo a festeggiare una utile quanto sofferta vittoria in trasferta contro una delle Squadre protagoniste del campionato, la Pro, appunto.
Concretamente, poco è cambiato in classifica, conservando un ottimo quinto posto dopo le grandi, ma realizzando un imprudente “calo” di valore del gruppo che doveva mantenere quel ritmo e la concretezza cui eravamo giustamente abituati.
L’orizzonte ci deve impegnare ad essere più concentrati e limpidi nell’organizzazione dell’attacco, senza la quale i prossimi scontri con i vertici della classifica diventeranno portatori di spiacevoli pensieri.
Inutile dire, ma è meglio ricordarlo, che l’apporto corale del pubblico e dei tifosi di tutte le età, sarà un messaggio positivo per chi è sul terreno di gioco.
Non facciamolo mancare ai nostri “leoni” affinché si sentano in ogni occasione dei coraggiosi protagonisti degli scontri che li aspettano.
Grazie Pro, per le tante emozioni che ci regali (anche quando ci fai qualche brutta sorpresa!).
sd
Redazione di Vercelli