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VERCELLI, DALLA RACCOLTA RIFIUTI, AI NUMERI DELLA FABBRICA DEI PALLET, TANTI PUNTI INTERROGATIVI - Se ormai anche Palazzo Civico si fa domande sulla produttività dei 10 milioni l'anno che costa il servizio rifiuti per una cittadina di 46 mila abitanti, incominciano a farsi largo anche i dubbi sui costi dello stabilimento di Via Libano e sulla produttività dell'investimento - Intanto i dipendenti di Asm Vercelli spa (anno 2022) sono nello stesso numero del 2015 -

Un “isolotto” ecologico, quello pensato da Asm per un punto da sempre critico come l’incrocio tra le Vie Chivasso e Failla a Vercelli.

Qui, anziché essere allineati, i nuovi cassonetti sono posti in una formazione inedita non allineati, ma contrapposti.

Sapran loro.

Il Lettore che ci invia le fotografie non si esime dal riprendere anche quella parte di rifiuti che resta a terra, per il “troppo pieno” che si vede nell’illustrazione.

Pare proprio che non ci siamo ancora.

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Intanto ci sono osservatori bene informati che incominciano a lasciarsi scappare qualche punto interrogativo sulla ormai famosa fabbrica dei pallet.

Qual è il costo finale dell’opera, che fa (farebbe) confluire a Vercelli circa 100 mila tonnellate di rifiuti legnosi (intrisi di formaldeide) ogni anno?

Rispetto ai 40 milioni di euro messi in preventivo quanti ne sono stati realmente spesi?

Pare che siano molti di più.

Ma intanto li paga Iren, mica il Comune (socio al 40 per cento di Asm Vercelli spa).

Sarà…

Ma, se anche fosse vero (potesse essere vero) che li mette Iren, vediamo un po’ tutti i giorni come fa, Iren, a fare economie.

E il caso dei cassonetti e del servizio nettezza urbana è un po’ lì a dirlo.

Ma poi, questi benedetti pallets si vendono?

Quanti ne vendono?

A che prezzo?

Insomma, l’attività è remunerativa?

Sono tutte domande, peraltro, che avranno obbligatoriamente una risposta l’anno prossimo, quando si leggerà il bilancio di Asm Vercelli.

Ma, intanto, i piazzali di Via Libano sono pieni di prodotto finito.

Su qualche bancale compare un cartello con scritto “materiale da controllare”.

Certo, meglio controllare sempre, ci mancherebbe.

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Tanti i punti interrogativi, ma anche tante conferme.

Come ha dichiarato il Sindaco nella (finalmente sincera) intervista a La Stampa del 7 luglio, paghiamo la raccolta rifiuti 10 milioni di euro l’anno, ma “subiamo uno scempio”

leggi cliccando qui.

Una cifra, quella di 10 milioni di euro, che fa riflettere, soprattutto se rapportata ad una cittadina di neppure 46 mila abitanti.

Possibile che, incamerando una somma del genere, Iren non sappia fare di meglio che trovare la scusa penosa di incivili che infesterebbero Vercelli, con invasività assai maggiore rispetto a tutte le altre città del Nord Italia?

Oppure è vero, invece, che, a Vercelli, gli incivili ci sono esattamente come da ogni altra parte, ma dalle altre parti le Aziende incaricate portano via i rifiuti senza fare tante parole, invece di trovare scuse?

Poi: il numero di dipendenti di Asm Vercelli spa, dal 2015 (anno del passaggio della maggioranza, da Comune e Iren) è sempre uguale: 200 – leggi cliccando qui – .

Nell’ultimo esercizio cresciuti a 216, ma perché si contano quelli aggiunti dopo il rinnovo dell’appalto Covevar.

E gli 89 nuovi assunti promessi dal piano industriale che fu lo specchietto per le allodole scritto per convincere, sempre nel 2015, i Consiglieri Comunali dubbiosi sulla cessione?

Al di là che fossero promesse, pare proprio che quel Personale in più servirebbe.

Non è segno di grande civiltà fare e disfare i piani industriali (né lasciare che li disfino a loro piacimento).

Ma anche a proposito del numero totale di occupati (anche in questo 2023) sarà il bilancio a parlare chiaro e così si vedrà quanti saranno quelli reali al lavoro in Via Libano: si diceva almeno 40 unità di occupazione aggiuntiva.

Si vedrà.

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Ma, se è vero ciò che pare (finalmente il Comune starebbe rinunciando ad una difesa acritica ed impossibile di ciò che è indifendibile) non sarebbe ora di pensare anche al passo successivo?

Cioè liberarsi di questo 40 per cento di azioni che ancora lega Palazzo Civico al colosso torinese, ligure, emiliano ed incamerare i 48 milioni di euro che rappresentano il controvalore scritto a patrimonio a bilancio comunale.

Liberarsene come?

Mettendole sul mercato, vendendole.

E se nessuno comprasse?

Se il più probabile valore di marcato fosse lontano da quei 48 milioni di euro?

Cosa si dovrebbe scrivere sul Bilancio del Comune di Vercelli?

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Come si vede, se i punti interrogativi sono tanti, la sicurezza di sempre è, invece, percepita con chiarezza sempre maggiore da un numero sempre più ampio di persone: il rapporto tra Comune e Iren è perdente e senza futuro.

Che fare?

E’ certamente materia per i programmi elettorali dei prossimi candidati Sindaco per Vercelli 2024.

Posted in Economia, Enti Locali