“E’ sempre più insostenibile l’ambiente di lavoro del carcere che anche oggi fa registrate uno dei tanti giorni di ordinaria follia con una nuova aggressione al personale di Polizia Penitenziaria”.
Lo denuncia, ancora una volta, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del Segretario regionale per il Piemonte Vicente Santilli: “Il fatto è avvenuto nella mattinata di lunedì 6 novembre presso la Casa di Reclusione di Saluzzo ed a farne le spese questa volta è stato un Agente che ha subito spintoni, schiaffi e pugni da parte un detenuto di origine italiana. Le ragioni dell’aggressione sono apparentemente riconducibili ad una banale istanza presentata dal detenuto che non ha ricevuto la risposta a lui gradita e l’incolpevole agente è stato solamente il bersaglio di un feroce sfogo. Al momento non si conosce la prognosi dell’agente, tuttavia, si sa che ha riportato diverse tumefazioni al viso e agli arti superiori nonché una piccola ferita lacerocontusa ad una mano”.
“Un episodio grave, che va contestualizzato in una realtà regionale operativa assai precaria – conclude Santilli -. Le carceri del Piemonte, per la presenza di detenuti di difficile gestione e per la grave carenza di organico, sono una polveriera e meriterebbero ben altra attenzione da parte dei vertici dell’Amministratore penitenziaria”.
Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, che esprime solidarietà e vicinanza al polizotto ferito a Saluzzo, “i gravi episodi avvenuti negli ultimi giorni nelle carceri del Piemonte, che non hanno avuto un tragico epilogo grazie all’attenzione ed alla prontezza del personale di Polizia penitenziaria, riportano drammaticamente d’attualità la grave situazione penitenziaria regionali”.
Capece ricorda che poche settimane fa “il SAPPE aveva annunciato di valutare di proclamare lo stato di agitazione del Personale per l’assenza di provvedimenti che contrastino le continue violenze in carcere e le aggressioni alle donne e agli uomini in divisa. Riteniamo che la grave situazione in cui versano le carceri italiane imponga un’inversione di marcia da parte del vertice politico e amministrativo del Ministero della Giustizia e più in generale del governo. Non si perde altro prezioso tempo nel non mettere in atto immediate strategie di contrasto del disagio che vivono gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria è irresponsabile”.
Redazione di Vercelli