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CARREFOUR VERCELLI - La "strategia dell'attenzione", carta vincente della direttrice Chinaglia - Oggi un banchetto per presentare i frullati, si è subito rivelato un salotto in cui i Clienti hanno potuto chiacchierare ed esporre opinioni, suggerimenti, consigli -

Inutile dire, che tra i più affezionati Clienti ci sono anche coloro che conoscono quasi tutti gli Operatori perché li vedono, se non tutti i giorni, certo tutte le settimane.

Vercelli Città

Clienti coccolati con piccole iniziative, quasi un’accoglienza casalinga per fare sentire tutti a proprio agio.

Piccole cose, ma di grande effetto, per molte persone che, a contatto con la grande distribuzione, possono sentirsi soltanto “numeri” e che, invece, sono oggetto di tante attenzioni da parte di uno staff davvero attento a mettere in pratica (parafrasiamo) non già una “strategia della tensione”, ma una ben più accogliente “strategia dell’attenzione”.

Così, questa mattina, 1 settembre, la Direzione di Carrefour Vercelli, il primo supermercato che, nell’ormai lontano 1988 arrivò in città chiamandosi “Continente” (e molti di noi, nel linguaggio parlato, così ancora lo chiamano) si è studiata una cosa semplice.

Il Direttore Angela Chinaglia con i suoi Collaboratori ha allestito un banchetto, di fronte alla panetteria, ed ha offerto a chi passava un caleidoscopio di frullati preparati sul momento con frutta e verdura di stagione.

E, insieme, qualche stuzzichino, che la gente ha molto gradito.

Un modo per fare conoscere, con una dimostrazione pratica, i nuovi frullatori, ma soprattutto un momento per due parole utili ad individuare meglio le esigenze del Cliente, i suggerimenti che consumatori molto affezionati al marchio possono dare.

Inutile dire, che tra i più affezionati ci sono anche coloro che conoscono quasi tutti gli Operatori perché li vedono, se non tutti i giorni, certo tutte le settimane.

Insomma, se l’intento della Direttrice Angela Chinaglia è stato quello di creare un clima di amicizia e costruttivo scambio di opinioni tra Azienda e Clienti, bisogna dire che c’è riuscita in pieno.

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