A poco più di un mese dall’insediamento, il nuovo Presidente dell’Ente Gestione Aree Protette Valle Sesia, il gestore dei Parchi Naturali “Alta Valsesia e Alta Val Strona” e del “Monte Fenera”, Carlo Stragiotti, chiarisce la posizione dell’Ente che presiede circa la gestione di una specie animale, il lupo, che è ormai tornata sui nostri territori.
“L’Ente Parchi -interviene – è, come viene anche detto nel proprio nome, un Ente “gestore” del territorio di giurisdizione. La gestione deve passare per una corretta tutela naturalistico-faunistica e la tutela dei cittadini e degli allevatori che in Valsesia ci lavorano e di allevamento ci vivono”.
L’idea del nuovo Presidente è quella di rendere l’Ente Parchi una risorsa per il territorio e le Amministrazioni e non, come viene vissuto da molti, come un mero limite.
La mission di tutela naturalistica deve trovare una conciliazione con le istanze dei territori, delle Amministrazioni locali e degli operatori economici che non possono e non devono essere ignorate.
Le predazioni da parte di lupi dei capi di bestiame, infatti, sono di estrema attualità per gli allevatori, che devono affrontare queste dinamiche.
“Non ho mai pensato – continua – di affrontare qualsiasi questione adottando una posizione ideologica radicalizzata. E questo vale anche per il territorio gestito dall’Ente Parchi. Per il lupo, come per tutti gli altri predatori che mettono a rischio le attività legate alla pastorizia, si devono superare i dogmi, cercando un equilibrio di convivenza anche coi capi di bestiame da allevamento. Operazione non facile, dato che c’è una legge nazionale su cui discutere”.
L’ascolto dei cittadini e dei Sindaci sta dunque, insieme alla tutela della fauna e dell’ambiente, alla base del ragionamento, per poter parlare serenamente di un problema che, di fatto, divide l’opinione pubblica.
Anche la sicurezza e l’incolumità dei cittadini è da monitorare con estrema attenzione, perché ci si deve impegnare a garantire la convivenza tra il lupo e le attività umane nel rispetto della normativa, ma con la lucidità di non escludere richieste di piani di abbattimento controllati qualora la situazione diventasse insostenibile.
“Nessuno è qui per sterminare o non tutelare nessuna specie animale. Amo la natura in ogni sua forma, ma ammiro e rispetto tutte le donne e gli uomini che, con costanza e senso del sacrificio, dedicano la loro vita al territorio montano e ad un mestiere duro, che a volte può essere considerato come una vera “missione”, permettendo di dare un futuro alle nostre montagne. Ecco perché ritengo sia doveroso per la Politica affrontare il discorso del ritorno del lupo senza pregiudizi e poter trovare un equilibrio di convivenza”.
Redazione di Vercelli