E’ possibile che convivano, in una stessa occasione, solennità e gioia, ricordo di fatti remoti, ma sempre vivi nei cuori e aria di festa capace di unire tutta una comunità e parlare al futuro?
E’ possibile.
E possiamo documentarlo pubblicando due servizi realizzati negli ultimi giorni, venerdì 23 giugno a Stroppiana e oggi, domenica, a Motta dei Conti.
Stroppiana è il paese natale di Mons. Cristiano Bodo, Vescovo di Saluzzo, che è tornato “a casa” in occasione del trentennale della sua Ordinazione presbiterale.
Qui, nella Parrocchia di San Michele, celebrò la sua prima S.Messa, nel 1993 e qui tutto il paese lo ha accolto con un grande ed affettuoso abbraccio.
Mentre oggi a Motta dei Conti si sono ritrovati tanti mottesi ed anche tanti loro illustri ospiti, a cominciare dei Sindaci di molti paesi di quel territorio, la Bassa Vercellese che, anche in queste occasioni, si dimostra un inimitabile scrigno di valori e sentimenti.
Un territorio che conosce il lavoro non certo per sentito dire, né parla di solidarietà senza sperimentare il sacrificio del dono, che fa della sobrietà e della serietà la propria cifra distintiva, essendo però capace di lasciare spazio alla gioia dell’incontro, della condivisione.
Se della bella festa che ha avuto per protagonista “Don Cristiano”, come lui stesso preferisce essere chiamato, parleremo nel servizio on line nella prossime ore, oggi il nostro repertorio propone proprio l’appuntamento di Motta, che è qualcosa di unico, non foss’altro per l’episodio prodigioso vissuto e raccontato dai giovani mottesi al fronte, nella Seconda Guerra di Indipendenza, in quel lontano 24 giugno 1859: siamo alla Battaglia di Solferino e San Martino, che segnò le sorti del conflitto, con la sconfitta degli Austriaci.
Il filmato che offriamo in questa pagina (a proposito, non dimenticatevi di iscrivervi al nostro canale di You Tube, per restare sempre aggiornati) racconta di quei ragazzi di Motta dei Conti al fronte, che, speranzosi di poter fare ritorno a casa, si affidarono all’intercessione di San Giovanni Battista.
E proprio in quel 24 giugno parve a loro di udire il suono della campanella, così cara, che annunciava la Festa del Patrono: allora ebbero la certezza di rivedere il loro paese ed i loro cari e fecero il voto di commemorare sempre, con tutta la comunità (siamo al 164.mo anniversario) quell’evento prodigioso.
Ma il filmato che ripercorre la giornata è ricco di momenti significativi.
Si prende le mosse dalla processione che arriva alla Chiesetta di San Giovanni Battista, dove è custodito il quadro che, come un ex voto, vede il Santo sovrastare il teatro bellico.
Il quadro è portato in processione fino al monumento ai Caduti mottesi di tutte le guerre.
Qui è il momento dei discorsi ufficiali.
Introduce il Sindaco, Emanuela Quirci, che fa gli onori di casa, non certo limitandosi ai convenevoli, ma anzi ricordando la coesione della gente di Motta, che ha saputo manifestare forza di volontà e fiducia nel futuro anche in periodi non certo facili per questa comunità.
Un po’ come ricordava quella madre al figlio nella celeberrima poesia in cui Langston Huges ci propone l’incomparabile metafora della vita illustrata in quella scala, che non fu tutta di cristallo, ma dove ci furono “chiodi e schegge ed assi sconnesse e tratti senza tappeti sul pavimento”: un po’ come i chiodi e le schegge delle alluvioni e della pandemia.
Ma la gente di Motta ha sempre saputo andare avanti.
Un momento particolarmente significativo, la consegna di una targa ricordo, come riconoscimento per il lavoro svolto all’ex Comandante della Stazione dei Carabinieri di Stroppiana (che ha giurisdizione anche su Motta de’ Conti), Maresciallo Paolo Francesca.
Intervengono poi il Consigliere Regionale Carlo Riva Vercellotti ed il Presidente della Provincia, Davide Gilardino.
Un po’ a sorpresa, ma una gradita sorpresa, apporta un contributo di sempre interessanti notizie storiche anche Antonio Fidacaro, magna pars di quella benemerita istituzione di animazione culturale che è la Compagnia d’le quatr Arme di Moncrivello: ci spiega i momenti essenziali di quel lontano 1859, quando gli austriaci arrivarono da queste parti e già gongolavano per avere conquistato Torino, avvedendosi solo più tardi che si trattasse di Trino, non di Torino: un’allitterazione piuttosto importante.
Nel filmato anche qualche momento della Santa Messa presieduta dal Parroco Don Tomasz Zen, di cui ascoltiamo ampi stralci della bella omelia.
Un apprezzamento particolare, doveroso e sincero per gli accompagnamenti musicali: quello per la parte civile della giornata a cura della banda musicale di Occimiano, mentre la Liturgia è stata animata dalla Corale parrocchiale di San Giovanni Bosco, diretta dalle Signore Veronica Valentini e Maria Grazia Perucca.
Ora vi lasciamo con la gallery ed il filmato.