Una gioia per noi , a fine anno scolastico, ricevere un riconoscimento e un apprezzamento per aver partecipato al Concorso letterario nazionale “La parola ritrovata” .
Il concorso è stato organizzato dall’Associazione culturale Aladei-L’Gavasun ed è dedicato, in occasione dell’anniversario di costruzione del santuario della Madonna del Bosco (400 anni orsono), a Guglielmo Petro, il ragazzo muto a cui nel 1623 apparve la Madonna che gli restituì la parola.
Obiettivo dell’iniziativa è la sensibilizzazione della popolazione e degli studenti all’uso della parola e della comunicazione odierna con la sua evoluzione.
Sabato 27 maggio alle ore 15 ad Agliè, luogo che ci richiama alla memoria Guido Gozzano, si svolgerà la cerimonia di premiazione.
Per noi una targa che dedichiamo alla nostra famiglia e in particolare ai nostri papà per i quali abbiamo composto i nostri testi, nei quali abbiamo rivolto a loro tutta la nostra gratitudine e il nostro bene.
Condividiamo qualche breve parte dei nostri scritti, le nostre parole ritrovate.
Sono le nostre parole che, attraverso il concorso, esprimono emozioni, sentimenti vissuti, trovati, ritrovati, espressi.
“Le mie figure di riferimento sono i miei genitori, in particolare mio papà…Sono stata proprio fortunata ad avere avuto un papà come lui…Purtroppo , finchè non perdi qualcuno, non capisci realmente quanto sia essenziale e quanti doni ti abbia lasciato dentro…Non basterebbe un libro intero per elencare tutto quello che mi ha insegnato, ad esempio il valore del guadagnarsi da vivere, del lavoro, dei sacrifici che ogni tanto bisogna fare, ma soprattutto il valore della famiglia… Se oggi sono quella che sono, lo devo unicamente a mio papà e a mia mamma, a loro devo tutto, non mi hanno mai fatto mancare nulla. A mio papà dedico la mia vita, tutto quello che faccio, lo faccio per lui. Il mio obiettivo nella vita è diventare come lui, con le capacità e con il suo gran cuore: voglio renderlo orgoglioso di me!” – Il mio papà– Martina Bonfiglio.
“La pace è un bene di tutti e tutti dovrebbero impegnarsi a realizzarla… Tutti gli uomini sono essenziali, per questo, solo unendoci e collaborando, potremmo risolvere i problemi che affliggono la terra… Oltre ai costruttori di pace, ci sono però i portatori di guerra, persone aride, egoiste, affamate di potere insaziabile…L’uomo ha perfezionato armi sempre più potenti, ma dovrebbe impegnarsi di più per realizzare la pace…Non potrà mai esserci pace fino a quando una parte del mondo vive nel benessere più assoluto e l’altra muore di fame, una parte convive con la tecnologia e l’altra non vive all’avanguardia. Come ad esempio il Paese in cui è nato e vissuto per pochissimo tempo mio padre, lo Zaire in Africa, un Paese povero dove si crede ancora nella magia. Ebbene sì, mio padre la sofferenza l’ha vissuta in prima persona…Di mio padre vado molto fiera…Il passato ci aiuta a imparare e ad andare avanti…mentre il futuro ci aiuta a farci raggiungere obiettivi, a motivarci e a farci sognare quello che desideriamo e che non è ancora accaduto…”. La pace inizia con un sorriso – Marta Prinetti
Papà ha avuto tanta forza, tanto coraggio, sono orgogliosa per il coraggio che ha avuto e oggi papà si è creato un presente sano, vivo, ricco di amore.
Siamo riconoscenti ai nostri genitori e contente per questa occasione, un sogno letterario realizzato .
La scrittura e la lettura sono un patrimonio culturale per tutti, di tutti e per noi giovani studenti un bene prezioso che ci fa crescere consapevoli , ci fa apprendere, conoscere, produrre emozioni, condividere conoscenze che ci devono appartenere per aprirci sempre a nuovi orizzonti, quelli arricchenti, veri, autentici.
Martina Bonfiglio classe III A Servizi socio-sanitari
Marta Prinetti classe V B Servizi socio-sanitari
Redazione di Vercelli