Il bullismo (e, nella sua dimensione on-line, il cyberbullismo) sta diventando, nella società contemporanea, un problema latente, endemico e potenzialmente molto grave, soprattutto fra coetanei adolescenti e giovanissimi adulti.
Si tratta della punta di un iceberg.
Il disagio esistenziale, da cui trae la propri linfa, è certo più profondo ed è difficile comprendere il motivo di un comportamento aggressivo, che mira, intenzionalmente, a danneggiare una persona perché percepita come debole, isolata, incapace di difendersi.
La vita quotidiana della vittima viene avvelenata da percosse, spintoni, sgambetti, minacce verbali, insulti e prese in giro o, in maniera più subdola, da forme di bullismo nascosto: esclusione sociale, pettegolezzi (anche non veri), sguardi non amichevoli di disgusto e disprezzo.
Parlare e prevenire diventa pertanto un’esigenza primaria.
Sensibili al tema, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Grignasco, a mezzo della propria Biblioteca, l’Istituto Giovanni Curioni di Romagnano e la libreria “Piccola Officina del Libro di Fabrizio Merletti” di Oleggio hanno organizzato, giovedì 23 marzo, all’interno del plesso scolastico grignaschese, alcuni momenti di confronto con gli alunni degli ultimi anni della scuola primaria e con la scuola secondaria di primo grado.
Ospiti d’onore all’appuntamento saranno la senatrice Elena Ferrara e la scrittrice Sara Magnoli, autrice – fra l’altro – dei libri “Fuori dal branco” e “Dark web”.
La dr.ssa Ferrara, la quale partecipa ai lavori della Commissione Istruzione pubblica e beni culturali, della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, nonché della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, è particolarmente attenta al tema ed è stata promotrice di un importante intervento normativo sul cyberbullismo.
Dalla sua viva voce le ragioni dell’incontro grignaschese: “I fenomeni del bullismo e cyberbullismo sono all’attenzione del mondo educativo e l’incontro con l’Istituto Comprensivo Curioni ne è un bell’esempio. La legge 71/2017 ha dato un importante impulso alla prevenzione sul tema delle prevaricazione tra pari affrontando in particolare la violenza sui social network. I ragazzi sono al centro dei percorsi di consapevolezza digitale organizzati dalle scuole e dalle comunità sempre più sensibili nel contrastare i bullismi. Solo un’alleanza educativa può vincere questa sfida”.
E di una vera e propria sfida si tratta, poiché il bullismo non è un fenomeno individuale: affonda le proprie radici in complesse dinamiche di gruppo, non prive di sadismo, ed è rafforzato dalla presenza dei coetanei, dal loro assistere passivamente, dal loro schierarsi, dal manifestare consenso esplicito o implicito al comportamento aggressivo del bullo e, talora, dal prendervi parte.
Anche il mondo degli adulti non è scevro da responsabilità.
La tentazione è infatti quella di non voler vedere il fenomeno in atto e di minimizzarne portata ed effetti, poiché non si è in possesso degli strumenti, psicologici e pedagogici, atti ad affrontarlo.
Il primo passo è dunque quello di comprenderne le ragioni meno evidenti.
Ci aiutano a capire le parole di Sara Magnoli:
“Il dialogo e l’ascolto sono sempre fondamentali per non sentirsi soli e per trovare aiuto in momenti difficili. Essere vittime di bullismo è una forma di violenza non solo quando è agita fisicamente, ma anche morale, interna, che scava nel profondo. Quindi poterne parlare, potersi fidare e fare anche in modo che chi colpisce si renda conto di star facendo un atto di violenza, non uno scherzo, non una ragazzata, diventa importantissimo per costruire un percorso che tenga in considerazione il dolore provocato e possa favorire le premesse affinché anche chi lo agisce si renda conto delle responsabilità reali dei suoi gesti”.
Il problema deve essere affrontato, prevenuto e, ove presente, risolto, perché impedisce di canalizzare positivamente le energie dei giovani ed incide negativamente sul benessere dell’intera comunità, il cui compito è di educare le nuove generazioni a difendere i diritti di tutti, poiché è vittima di bullismo chi lo subisce, ma anche chi lo perpetra, poiché, in età adulta, identificherà nella prevaricazione un modello vincente, precludendo a se stesso possibilità di crescita.
Redazione di Vercelli