Martedì 7 marzo dal Lions Club Valsesia è stata organizzata una serata per ascoltare l’imprenditrice Laura Brugo Ceriotti, Lion da tre generazioni, che ha parlato del suo ruolo di Direttore di Stabilimento nel settore risicolo.
“La riseria Ceriotti nacque nel febbraio del 1934: il bisnonno Giuseppe, Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto, affittò l’ex “Molino Gabbani” a Novara, dove rimase sino al 1941. Nel 1941 il “Molino Gabbani” fu venduto alla famiglia Ermenegildo Motta, che non estese più l’affitto ai Ceriotti, costringendoli allo sfratto. Lo scoppio della seconda guerra mondiale aggravò la già precaria situazione dovuta allo sfratto. L’attività di lavorazione del riso subì un brusco arresto che costrinse Giuseppe Ceriotti ad effettuare i trasporti in proprio, con l’aiuto del figlio Mario, allora quindicenne. Nel novembre del 1946 l’azienda si riattivò, grazie alla disponibilità in affitto del “Mulino e Riseria S. Marta”. La ditta rinacque con il nome di “Molino e Riseria Ceriotti Giuseppe”. Gli utili di quegli anni permisero l’acquisto di un terreno dove Giuseppe Ceriotti ed il figlio costruirono una nuova riseria:”Riseria Ceriotti Giuseppe & figlio”. Alla morte di Giuseppe Ceriotti, nel 1973, succedette il figlio Mario con la moglie Anselma Malandra e la ragione sociale fu modificata in “Riseria Ceriotti Mario”. Verso la fine degli anni Novanta fecero il loro ingresso in azienda Carla e Cecilia, figlie di Mario ed Anselma, inaugurando quindi la terza generazione. Cambiò anche il nome della ditta: prima Riseria Ceriotti spa, poi Riseria Ceriotti s.r.l. in seguito all’ampliamento del complesso industriale grazie all’acquisizione della società S.A.C.A.B. spa. Nel 2006 una quota di capitale venne ceduta a mio fratello Marco Brugo appena diciottenne e oggi Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Novara Vercelli Valsesia. Nel 2008, in piena crisi mondiale, il nonno prese una decisione coraggiosa decise di investire tutto il suo capitale per creare una batteria di trentatrè silos nuovi per stoccare diecimila tonnellate di riso alla volta”.
Laura entrò in azienda per caso, nell’estate 2015, appena morto il nonno, sostituendo una maternità, e cominciò a gestire i fornitori, e a operare nell’ambito finanziario, ma poi si “innamorò” dello stabilimento e di quel mondo vivace e “caotico”, affiancandosi all’allora direttore per due anni, prima di iniziare la sua carriera di vertice che l’appassiona e le permette di esplicare tutte le sue potenzialità.
“Cinque sono i passaggi importanti nella lavorazione dei risi: sbramatura, separazione del chicco dalla lolla, setacciatura per eliminare tutti i chicchi non maturi, sbiancatura o brillatura, la fase più importante e delicata, perché, contrariamente a quanto si potrebbe pensare il chicco di riso è molto fragile. Il quarto passaggio consiste nel rimuovere la farina che si produce nella sbiancatura, per arrivare quindi alla selezione con macchinari a sei canali, in grado di riconoscere tremila colori diversi. Il riso è quindi pronto per essere impacchettato”.
Nel suo racconto Laura ha sottolineato l’importanza dei valori lionistici che le furono instillati fin dall’infanzia: “Siamo un po’ Lions e un po’ imprenditori: io ho ereditato il testimone da mio padre, morto il 9 novembre 2021, due giorni dopo la Grande Panisciada, la paniscia solidale in piazza Duomo a Novara, evento inventato dal Lions Club Novara Ticino, patrocinato dal Comune di Novara ed organizzato con il supporto della riseria Ceriotti, il cui ricavato viene devoluto a favore dell’Ail, l’associazione italiana per la lotta contro le leucemie-linfomi e mieloma. Fui chiamata nel 2022 dal Presidente del Lions Club Novara Ticino, che mi accolse come socia, vincendo alcune resistenze sulla presenza femminile in un Club tradizionalmente maschile, e mi occupai, con lo stesso spirito di papà, della Panisciada che fu ancora una volta un vero successo”.
Alla relatrice sono state poste numerose domande sul futuro del riso con l’attuale carenza di acqua e sulla possibilità di avviare coltivazioni in asciutto.
Laura Brugo Ceriotti ha confermato che per quest’anno i risicoltori avranno a disposizione l’80% di acqua in meno rispetto all’anno precedente e ciò ha già indotto molti a non seminare.
La coltivazione in asciutto non è praticabile sul nostro territorio perchè il clima non ha un sufficiente grado di umidità.
Essendo la serata che precedeva la Festa della Donna inevitabile è stata la domanda sulle “quote rosa” nel riso: “Al vertice di riserie le donne sono davvero poche”.
Laura Brugo Ceriotti ha concluso dimostrando grande concretezza ed uno spiccato spirito imprenditoriale: “In Azienda trattiamo duecento varietà di riso, abbiamo conquistato il mercato internazionale (il 60 per cento della produzione è destinato all’export): il nostro riso è un prodotto certificato, con garanzie nell’uso di pesticidi che gli altri paesi non hanno, è un prodotto di qualità”.
Alla relatrice sono stati tributati molti applausi per la sua capacità di coinvolgere il pubblico, ma soprattutto per la tenacia, la determinazione e la passione dimostrate in un ruolo delicato ed importante come quello di Direttore di stabilimento.
Il prossimo appuntamento lionistico avrà come ospite l’architetto Angela Malosso, Vice presidente Fondazione Amici della Cattedrale di Novara dal 1996 e Membro dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (UCID) di Novara, che parlerà del progetto di restauro degli affreschi quattrocenteschi dell’oratorio di San Fabiano, edificio sacro di proprietà comunale, finanziato dal Lions con il Premio Muratore 2023.
Redazione di Vercelli