Un cambiamento di volti, metodi, visione.
Lo ha promesso almeno a tre riprese, domenica sera, nel corso del suo primo incontro di Segretario Politico nazionale del Partito Democratico.
Quindici minuti nel corso dei quali, con oratoria consumata, ha mandato messaggi, immaginato una direzione di marcia, appiccicato post it alle agende propria e altrui (ha, anche, bevuto due o tre volte a canna da un brick di qualcosa che si intuiva Ace o robe simili, ma amen, concediamo che mancassero i bicchieri, anche di plastica), annunciato un’opposizione senza sconti al Governo di Giorgia Meloni.
Insomma, a modesto parere di chi scrive, un bell’intervento, capace di suscitare interesse, anche per il personaggio, per un nuovo leader nazionale che farà la propria strada, giocherà una partita inedita, cercherà di rimettere al centro dell’agone politico il Pd e, ci vuole poco a preconizzarlo, si tornerà comunque a parlare di politica nel senso proprio della parola.
In bocca al lupo.
Ma c’è un problema: a Livorno Ferraris pare non l’abbiano né vista né sentita.
Ed è forse anche per loro, per il Pd di Livorno, che Elly Schlein, sorniona, ha parafrasato un’icona del femminismo americano, (Lisa Levenstein, autrice del libro They didn’t see us coming), suggerendo: anche questa volta, non ci hanno visto arrivare.
Ma andiamo con ordine.
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Dunque, bisogna sapere che, a metà maggio prossimo, a Livorno Ferraris si andrà al voto per eleggere Sindaco e Consiglio Comunale.
La maggioranza uscente, eletta con l’attuale Primo Cittadino, Stefano Corgnati, fu un originale esperimento politico di neo doroteismo.
Pur di comandare e gestire scampoli di potere, si ammucchiarono tutti insieme quelli del Pd, destri ed ultradestri.
Registi indiscussi dell’operazione due vecchie glorie Pd, Luigi Bobba e Guido Nobilucci, che convinsero quelli del Circolo Dem della città di Galileo.
Poi vi è chi ipotizza come l’idea di maritare, al tandem costituito da Corgnati e Franco Sandra, qualche mosca cocchiera Pd (purchè non disturbasse più di tanto) sia stata partorita in quel di Torino, levatrice l’attuale Sindaco della Mole, Stefano Lo Russo , collega al Politecnico di Corgnati.
Vai a sapere.
Il fatto è che, oggi, i neo dorotei del Pd si starebbero preparando a bissare l’inciucio di Corgnatopoli.
Si sarebbe lasciato sfuggire l’indiscrezione, in qualche recentissima occasione, il Segretario del Circolo, Beppe Carando.
Gli epigoni di Flaminio Piccoli, Mariano Rumor, Toni Bisaglia (in sigla, Pi.Ru.Bi.) del Pd, come potranno fare digerire al partito le simpatie dichiaratamente meloniane del candidato Sindaco Franco Sandra?
Ce la faranno? Non ce la faranno?
Comunque, se proprio vogliono l’estinzione del Pd, sono, in fondo, fatti loro.
Se Elly Schlein assicura: saremo un bel problema per il Governo di Giorgia Meloni, a Livorno Ferraris si preferisce un’altra, più melodica iridescenza della cultura d’Oltreoceano: non tanto il femminismo della Levenstein, ma il pop di Roberta Flack “Killing me softly, with his song”.
Se il Pd deve proprio morire, allora tanto vale farlo morire “dolcemente”.