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Un altro anno senza il nostro amato Carnevale!
L’abbiamo preparato, l’abbiamo aspettato, ci abbiamo creduto fortemente, abbiamo persino provato a posticiparne l’apertura, ma anche noi oggi, insieme a tante altre realtà sparse lungo la Penisola, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Di fronte ai numeri dei contagi in costante crescita, considerato che lo stato di emergenza è stato prorogato almeno sino al 31 marzo e vista la continua incertezza del momento, abbiamo valutato che non ci siano le condizioni di sicurezza necessarie per proseguire nell’organizzazione della storica manifestazione. Prima di tutto deve venire la salute, nostra, del pubblico, dei carristi e dei figuranti.
Il Carnevale è una festa di popolo, un momento di forte aggregazione in cui si sta tutti insieme, abbracciati, a ballare e a mangiare. Gli assembramenti sarebbero più che normali, ma nella situazione in cui ci troviamo non è ancora il momento per tornare a questa normalità.
Con profondo rammarico comunichiamo, quindi, la cancellazione ufficiale del Carnevale Storico Crescentinese, almeno così come lo conosciamo, anche per l’anno 2022.
Non si tratta ovviamente di un addio, ma di un amaro arrivederci al 2023 quando speriamo davvero che le mascherine possano lasciare spazio alle maschere che piacciono a noi.
Non ci sarà neppure la presentazione dei nuovi Regina Papetta e Conte Tizzoni. Come prevede la tradizione, non essendo in programma la cerimonia di incoronazione, Chiara Zola e Alessandro Tonon rimarranno ancora in carica sino alla prossima edizione.
“Il Covid ci costringe ad un altro anno senza sfilate e maschere – ha commentato il presidente de I Birichin, Andrea Bazzano – ma se per il 19 e 20 febbraio la situazione pandemica ce lo consentirà, non è escluso che qualche iniziativa possa essere organizzata in modo che l’amore per il nostro Carnevale Storico non vada riposto in soffitta. Nei prossimi giorni, in accordo con l’amministrazione comunale, vedremo cosa si potrà fare. Per ora chiediamo a tutti, crescentesi e non, di starci vicino e di farci sentire la loro vicinanza e il loro sostegno: mai come oggi ne abbiamo bisogno per non fare morire una tradizione secolare che si avvicina ai cinquecento anni di storia”.
Redazione di Vercelli