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Sebastiano Valfré, devoto e animato da una particolare pietà verso l'umanità di Cristo e il mistero della Natività.

LA NOVENA DI MONS. EDOARDO - Quella "piccola catechesi di passi" che conducono alla Grotta di Betlemme - In San Maurizio la parola del Vescovo per accompagnarci al Natale

Quest'anno una meditazione sulla nota preghiera “Dio sia benedetto”

(elisa moro) – Prosegue la Novena in preparazione al Santo Natale, predicata ogni sera, alle 20.30, da Mons. Edoardo Cerrato, nella Chiesa di San Maurizio a Ivrea, sede della neo eretta Congregazione dell’Oratorio.

La Novena di Natale si celebra (come suggerisce la parola) nei nove giorni precedenti la solennità, cioè a partire dal 16 dicembre fino al 24 e comprende un denso insieme di canti, preghiere e inni tratti dalla Scrittura  che, nel corso dei secoli, sono stati assemblati allo stato attuale, creando una sorta di “compendio” che conduce a vivere in pienezza il mistero dell’Incarnazione.

La Novena del Santo Natale fu eseguita per la prima volta in una casa di Missionari vincenziani di Torino nel Natale del 1720, nella chiesa dell’Immacolata.

Fra i Missionari maggiormente stimati del Convitto vi era il Padre Carlo Antonio Vacchetta (1665-1747), che era “maestro di sacre cerimonie e Prefetto della chiesa e del canto”, amico e frequentatore del Beato oratoriano torinese, Sebastiano Valfré, devoto e animato da una particolare pietà verso l’umanità di Cristo e il mistero della Natività.

È in questo ambiente particolarmente attento a vivere liturgicamente il Mistero di Gesù, Verbo Incarnato, che fu scritta e per la prima volta eseguita in canto la Novena di Natale, inizialmente diffusa nel territorio sabaudo, per poi espandersi in tutta Italia, grazie, soprattutto, al fascino e alla semplicità delle immutate melodie.

Seguendo lo schema della Novena tradizionale, Mons. Edoardo propone, quest’anno, ai tanti fedeli si ritrovano nella Chiesa di Via Arduino, una meditazione sulla nota preghiera “Dio sia benedetto”, solitamente recitata al termine delle adorazioni eucaristiche, soffermandosi, di sera in sera, sulle varie frasi che la compongono, fino a costituire una piccola catechesi di passi, che conducono alla Grotta stessa di Betlemme.

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