Il granello dionisiaco che abita ogni mortale, quello che i greci consideravano responsabile di ogni sofferenza, di ogni azione malvagia, di ogni perdita di controllo, di ogni smarrimento…
E’ per questo che avevano inventato il teatro: pensavano che mettere in scena il dramma della briciola folle che ci abita aiutasse gli esseri umani ad accettarne la presenza dentro di sé.
Ed eccoci alla nona edizione della rassegna biblio-cinematografica “Un incantevole xxv aprile” che si svolgerà a Varallo presso il Salone XXV Aprile dal mese di novembre 2022 al mese di febbraio 2023, per un totale di quattro appuntamenti, sempre di domenica alle ore 17,30.
Nel 2022 ricorre il trentesimo anniversario delle morti dei giudici Falcone e Borsellino e, dal momento in cui il teatro ha anche una funzione sociale – nella quale la nostra associazione crede fermamente – è nostra intenzione ricordare e onorare quel periodo di lotta alla mafia prendendo come tema di quest’anno la mafia stessa pensando che “mettere in scena il dramma della briciola folle che ci abita aiuti gli esseri umani ad accettarne la presenza dentro di sé”.
Molto si è scritto a riguardo e molti film sono stati fatti, in commemorazione, come testimonianza, oppure di fantasia, ironici, come il recente “La mafia uccide solo d’estate” di Pif; alcuni sono diventati un vero e proprio cult, come “Il Padrino” di Coppola, tratto dal romanzo di Mario Puzo.
Insomma, l’elenco è lungo e di materiale, ahimé, ce n’è in abbondanza.
La nostra scelta ha voluto privilegiare, per omogeneità con il format della rassegna, la letteratura piuttosto che la saggistica dando prettamente quest’ultima (come giusto e necessario che sia), importanza all’evento criminoso.
In conseguenza di ciò, questi i titoli presi in considerazione:
Il gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Il giorno della civetta, di Leonardo Sciascia; La mossa del cavallo di Andrea Camilleri; Meri per sempre di Aurelio Grimaldi.
Solo nel caso di questo ultimo titolo abbiamo fatto un’eccezione, convinti della necessità (parlando il libro della situazione dei ragazzi rinchiusi al Malaspina, il carcere minorile di Palermo) di “vedere” come e dove questi ragazzi vivono per “capire” come e perché, crescendo, prendano una certa strada.
Non è nostra intenzione trattare il tema in maniera pesante, né dare un taglio politico all’argomento: due dei quattro libri sono ambientati alla fine dell’800, quello di Sciascia negli anni 60/70, Grimaldi ci parla della situazione al Malaspina alla fine degli anni ’80. Non molto purtroppo però è cambiato…
La mafia si è trasformata, si è evoluta, si è raffinata, ma non diciamo che non esiste.
Serve dunque parlarne, ma lo si può fare anche con l’eleganza della letteratura.
Ringraziamo il Comune di Varallo, i nostri vecchi e nuovi sostenitori, la libreria Nuova Idea di Borgosesia, i vari ospiti e il pubblico che ci segue con affetto.
Associazione Culturale Fiorile e Messidoro
Redazione di Vercelli