Oggi, 28 Ottobre 2022, ricorre il centesimo anniversario della marcia su Roma, un evento che ha segnato l’inizio del periodo più nero della storia d’Italia.
Il periodo in cui al dibattito politico si sostituì la violenza, la sopraffazione, le manganellate, l’olio di ricino e l’assassinio politico per affermare con la forza bruta, esercitata anche su persone deboli e indifese, una supremazia fondata sulla prepotenza.
Il periodo in cui i pochi progressi delle classi subalterne furono soppressi e sopraffatti in nome di superiori interessi nazionali, che però andavano a vantaggio solo di pochi poteri economici.
Il periodo in cui inseguendo un falso sogno di potenza si è dato inizio ad una quanto pretenziosa impresa coloniale, durante la quale ci si è macchiati di crimini inconfessabili.
Un’impresa che ha portato alle sanzioni che hanno isolato l’Italia economicamente oltre che politicamente.
Il periodo in cui in nome della superiorità di un’inesistente razza italica si sono promulgate delle leggi che discriminavano in maniera assoluta gli italiani di religione (razza?) ebraica.
Contro tutto questo, come contro i soprusi delle truppe naziste, la lotta di popolo condotta dal CLN ci ha donato la libertà ed una forma di governo, garantita dalla Costituzione, che ci ha portato la democrazia.
Eppure ci sono ancora persone che rimpiangono quel regime, che quei soprusi vorrebbero ancora compiere, che credono ancora alla supremazia della nazione e della razza italica.
L’ANPI- Vercelli “Anna Marengo” esprime grave preoccupazione per i numerosi segnali di tali rigurgiti nostalgici che, pur venendo giustificati come espressioni di “goliardia” , violano sistematicamente il divieto di ricostituzione del partito fascista previsto dalla Costituzione.
Celebrazioni che glorificano la marcia su Roma, saluti romani, riunioni nostalgiche sono manifestazioni esteriori di un atteggiamento più profondo di giustificazione del regime fascista (Mussolini ha fatto anche cose buone), di equiparazione tra chi scelse di lottare per la libertà e chi si schierò, invece, con il regime nazifascista.
L’ANPI si sente chiamata alla missione di custodire e salvaguardare i valori lasciatici dalla Resistenza, e sanciti dall’Assemblea Costituente che li ha fissati nella nostra Costituzione.
L’ANPI riafferma la sua vocazione democratica e profondamente contraria ad ogni forma di fascismo che limiti le libertà fondamentali, che miri ad imporre un governo dittatoriale e totalitario, che aumenti il divario tra classi abbienti e classi subalterne, che adotti forme criminose di discriminazione di ogni genere.
L’ANPI – Vercelli “Anna Marengo” vigilerà incessantemente sul territorio contro ogni manifestazione nostalgica, ricordando che anche i gestori dei locali pubblici sono tenuti a rispettare il divieto di apologia del fascismo.
Inoltre, raccomanda alle istituzioni di usare la massima diligenza nell’imporre il rispetto dei dettati della Costituzione.
Il presidente Cittadino – Giacomo Ferrari
Il presidente Provinciale – Bruno Rastelli
Redazione di Vercelli